Prevedere una puntuale definizione, nella classificazione dei veicoli, delle biciclette e delle motoslitte “attraverso un’idonea tariffa per i proprietari“. In queste parole, contenute in un emendamento al ddl delega di riforma del Codice della strada, potrebbe nascondersi un balzello anche per chi usa le due ruote a pedali, costretto a pagare una sorta di bollo e ad applicare una targa sul mezzo.

Per le biciclette, e in generale per i veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, si propone infatti di individuare “criteri e modalità di identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale”

Per quanto riguarda le motoslitte, si propone una definizione che ne disciplini “le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché la circolazione con un apposito contrassegno identificativo, documenti di circolazione e di guida e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi”.

L’emendamento al ddl – depositato in commissione Lavori pubblici al Senato, a firma unica Marco Filippi del PD – inserisce un nuovo criterio di delega al quale dovrebbero attenersi i futuri decreti legislativi che recepiranno il ddl.

Staremo a vedere se e in cosa questa proposta si concretizzerà, augurandoci che non arrivino provvedimenti che disincentivino l’uso della bicicletta, mezzo che ha un ruolo fondamentale nelle decarbonizzazione del nostro modo di spostarci e nel migliorare la vita nelle città.

Nel frattempo su Twitter è partita una campagna con l’hashtag #labicinonsitocca per chiedere all’onorevole Filippi (@marcofilippi_li) di ritirare l’emendamento.

Nelle discussione sul social il senatore PD afferma che l’emendamento è “riferito a cicli adibiti a trasporto di merci o persone per attività commerciali“, cosa peraltro non chiara nel testo e – come fanno notare diversi interlocutori – che andrebbe comunque nel senso di ostacolare l’uso del mezzo ecologico.