Fotovoltaico Italia. Nonostante tutto 12mila occupati e 2,3 miliardi di valore

Nonostante il ridimensionamento arrivato con la fine degli incentivi, il fotovoltaico in Italia è ancora un settore importante. Nella fotografia del mercato italiano scattata dalla IEA-PVPS, i prezzi dei moduli e dei sistemi, i dati sulla produzione di moduli e inverter e sull'occupazione.

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Con 12mila occupati e un mercato da 2,3 miliardi di euro all’anno, il fotovoltaico in Italia, nonostante il ridimensionamento arrivato con la fine degli incentivi, è ancora un settore importante. Lo mostra la fotografia del mercato italiano scattata dalla IEA-PVPS – la divisione dell’Agenzia Internazionale dell’Energia che si occupa di fotovoltaico –  nell’ultimo report dedicato al nostro Paese, redatto da Francesca Tilli del GSE, Salvatore Guastella di RSE e Salvatore Castello dell’Enea (allegato in basso).
 
Il settore, si legge, ha avuto l’anno scorso un valore complessivo di 2.339,5 milioni di euro. Di questi (vedi tabella riepilogativa sotto) 668,1 milioni di euro vengono dall’installazione di nuovi impianti per un totale di 424,3 MW – in gran parte in generazione distribuita di taglia medio-piccola; 401 milioni di euro da attività di O&M del parco esistente  mentre il grosso viene dall’esportazione di prodotti fotovoltaici, nelle quali abbiamo un saldo positivo con l’estero di 1.270 milioni di euro, mentre nel 2013, quando in Italia si era installato 4 volte tanto, 1.619 MW, era stato negativo per 78. Nel 2014 sono aumentati anche gli occupati, di duemila unità: erano 10mila nel 2013.

All’inizio di quest’anno, mostra il report, in Italia c’erano circa 648mila impianti per 18.610 MW, dei quali poco meno di 10 GW su edifici. Il contributo del FV alla domanda elettrica nazionale nel 2014 è stato del 7,7% – un record mondiale – con una punta del 12% raggiunta ad agosto.

Per quel che riguarda i prezzi, come si vede dalla tabella sotto, l’anno scorso il calo è accelerato. Per i moduli (al silicio cristallino) si è passati dai 2,2 €/W del 2009 (iva esclusa) a 0,55 €/W l’anno scorso, parlando di impianti di taglia medio-piccola, mentre per i grandi impianti i prezzi da 1,6 €/W nel 2009 a 0,50 €/W nel 2014.

Quanto ai sistemi completi, si è passati tra il 2011 e il 2014 da 2,75 a 1,4 €/W per le installazioni commerciali e industriali e da 2,25 a 1,03 €/W per i parchi a terra. Per gli impianti domestici (meno di 10 kW) il costo è sceso da 3,2 a 1,67 €/W (vedi grafico sotto).

Per gli impianti domestici (tabella sotto), i moduli sono stati l’anno scorso la maggiore voce di costo con 0,70 €/W, mentre gli inverter non sono andati oltre gli 0,15 €/W e l’installazione gli 0,07 €/W. I costi soft pesano per 0,51 €/W sul totale di 1,67 €/W. Discorso analogo per i parchi a terra (superiori a 1 MW), che hanno registrato un costo dei moduli di 0,55 €/W (più della metà del costo totale).

Nel 2014 la produzione di moduli nazionale è scesa di netto e non ha superato i 253,5 MW, contro i 400 MW del 2013, lasciando inutilizzata una parte cospicua della capacità (360 MW, poco meno del 2013). In dettaglio, 3Sun di Enel Green Power ha prodotto 190 MW (100% della capacità), Ferrania Solis 11,5 MW (su una capacità di 60 MW), Sunerg Solar 27,4 MW (100 MW), Brandoni Solare 10 MW (50 MW), Sps Istem 5,8 MW (60 MW), Azimut 5,7 MW (30 MW), Micron Cappello Group 3 MW (40 MW) e Meridionale Impianti 0,1 MW (20 MW), mentre si segnala l’arrivo sul mercato di Megacell, che produce celle bifacciali con una capacità di 60 MW/anno.

Le 8 aziende italiane attive nella produzione di inverter nel 2014 hanno avuto una capacità produttiva di 7.000 MW e, si legge nel report, sono state in grado di rivolgersi ai mercati internazionali molto di più che non i produttori di moduli.

Il report IEA-Pvps “National Survey Report of PV Power Applications in ITALY” (pdf)

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