Interventi delle ESco per l’efficienza con il contratto di rendimento energetico

  • 17 Novembre 2015

Gli Energy Performance Contract sono contratti atipici, che richiedono competenze tecniche e giuridiche, e che devono essere conosciuti in profondità dai clienti oltre che dai fornitori. Il tema in un convegno con ASSOESCo, ACCREDIA, ENEA e lo Studio legale Rödl & Partner.

ADV
image_pdfimage_print

Il Contratto di Rendimento Energetico o Energy Performance Contract è uno strumento complesso, che coinvolge aspetti tecnici, finanziari e amministrativi che devono poter tutelare al tempo stesso il cliente e il fornitore. Per affrontare questo aspetto ASSOESCo, Associazione delle Energy Service Company, ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento, ENEA e lo Studio legale Rödl & Partner, hanno organizzato un incontro alla Key Energy di Rimini.

L’Energy Performance Contract è lo strumento giuridico che racchiude tutti gli elementi fondamentali che devono regolare il rapporto di fornitura fra le ESCo e i loro clienti. Nello specifico includono:

  • calcolo e misura dell’efficienza generata
  • remunerazione del servizio in proporzione al risparmio ottenuto
  • quota (spesso nessuna) di investimento iniziale da parte del cliente

Deve essere quindi la ESCo, l’azienda che realizza l’intervento, ad assumersi i rischi finanziari e tecnici del progetto.

“La presenza attorno a uno stesso tavolo di ACCREDIA, di ENEA e dello studio legale Rödl & Partner spiega la complessità e la interdisciplinarietà di questi contratti, oltre che dell’importanza che hanno in questo settore le certificazioni, che sono elementi sostanziali per qualificare l’affidabilità degli operatori, la qualità degli interventi fatti e l’utilizzo di metodologie di lavoro consolidate”, ha spiegato in un comunicato di ASSOESCo Roberto Olivieri, presidente dell’Associazione.

Silvia Ferrari e Giulia Centi di ENEA hanno illustrato nell’occasione il format contrattuale EPC con “garanzia del risultato”, e il relativo capitolato d’appalto, proposti da ENEA per rendere operative le disposizioni dell’art. 14, comma 4, del D. Lgs. n. 102/2014, tenendo presente gli elementi minimi dell’allegato 8 del D. Lgs. n. 102/2014. L’obiettivo del format proposto è di:

  • favorire gli interventi di “efficientamento” energetico nel sistema edificio impianto e garantirne la loro realizzazione e gestione nel tempo
  • favorire il coinvolgimento degli operatori privati
  • rendere trasparenti e certi i risultati da conseguire nel rispetto sia delle procedure per l’assegnazione degli appalti sia in riferimento alle nuove disposizioni in materia di efficienza energetica degli edifici.

Elena Battellino di ACCREDIA ha sottolineato l’importanza dell’accreditamento per garantire l’affidabilità delle certificazioni rilasciate dagli organismi alle ESCo, così come richiesto dal D. Lgs. 102/2014 sull’efficienza energetica. La certificazione accreditata potrà quindi contribuire al conseguimento degli obiettivi nazionali di risparmio dell’energia fissati nella normativa.

Svenja Bartels, dello studio legale Rödl & Partner, nel presentare un caso reale di EPC, ha messo in evidenza l’importanza della stesura di un “contratto preliminare”, come momento di conoscenza reciproca e di approfondimento della relazione fra il cliente e la ESCo. Il contratto preliminare può non sfociare in un contratto definitivo, per questo deve prevedere una clausola di riservatezza fra le parti e deve protegge la ESCo che dovrà essere remunerata per le spese sostenute nelle attività svolte.

ADV
×