Export di elettricità italiana in Tunisia? Il progetto c’è ma è costoso

  • 13 Novembre 2015

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E’ in fase pre-autorizzativa un progetto di interconnessione elettrica sottomarina tra Italia e Tunisia rivolto all’export di elettricità nel paese magrebino. Il progetto è molto costosto e serve il forte contributo dell'UE. Lo ha spiegato l'Ad di Terna alla Camera.

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E’ in fase pre-autorizzativa un progetto di interconnessione elettrica sottomarina tra Italia e Tunisia rivolto soprattutto all’export di elettricità nel paese magrebino, che chiaramente darebbe respiro alle aziende elettriche italiane che soffrono dell’overcapacity e anche benefici al sistema tunisino che ha ancora poca energia elettrica, instabile e costosa, arrivando a fornire elettricità anche alle aree limitrofe della Libia, assumendo quindi una speciale valenza geopolitica vista la situazione attuale (la rete tunisina è collegata con quella della Libia). Questo ha spiegato l’ad di Terna, Matteo Del Fante in occasione dell’audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati.

Il progetto è tuttavia molto costoso e si potrà fare solo se l’Unione europea garantirà sostanziosi contributi; nel frattempo Bruxelles ha inviato una lettera a Terna a supporto dell’operazione, caldeggiata ovviamente da tutte le aziende del settore elettrico, Enel inclusa.

In Tunisia il prezzo dell’elettricità è molto più alto del nostro e il Paese non ha capacità produttiva. “Da questo punto di vista ci sono dei progetti che vediamo con loro su fotovoltaico e gas, ma sono iniziative rimandate di anno in anno, quindi l’elettricità resta costosa ed è anche instabile”, ha spiegato Del Fante.

Il progetto, come detto, è in fase pre-autorizzativa di analisi dei benefici che l’infrastruttura potrebbe dare secondo le diverse ipotesi alla base degli scenari che vengono valutati rispetto allo sviluppo futuro dei mercati e soprattutto di soluzioni tecniche specifiche.

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