Tar Lazio: al fotovoltaico incentivo per integrazione solo se sostituisce elementi architettonici

Per essere considerato “architettonicamente integrato” e avere diritto alla tariffa maggiorata non basta che un impianto fotovoltaico sia fatto con componenti non convenzionali o innovative: deve sostituire elementi tradizionali dell’involucro edilizio.

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“Impianto fotovoltaico integrato con caratteristiche innovative è l’impianto fotovoltaico che utilizza moduli non convenzionali e componenti speciali sviluppati specificamente per sostituire elementi architettonici“. Si è basato su questa definizione, contenuta nel Conto Energia, il Tar Lazio, che con la sentenza 12132/2015 (allegata in basso), ha deciso che un impianto FV realizzato con moduli applicati su di una copertura non ha diritto all’incentivo maggiorato per il FV architettonicamente integrato.

Nel caso preso in esame il proprietario di un impianto aveva applicato i moduli su di una superficie in lamiera a suo avviso sufficiente a svolgere la funzione di copertura dell’immobile, chiedendo l’incentivo maggiorato che il Conto Energia prevedeva per gli impianti integrati. Il GSE aveva negato la tariffa richiesta, obiettando che le coperture su cui erano stati installati i pannelli fotovoltaici fossero appunto delle lamiere e che quindi potevano svolgere da sole la funzione di copertura.

Il privato si era dunque appellato al Tar contro la decisione del GSE. Il Tribunale amministrativo però ha dato ragione al GSE, affermando che l’appartenenza di un prodotto alla categoria dei moduli non convenzionali o dei componenti speciali non implica automaticamente l’accesso alle tariffe per il fotovoltaico integrato innovativo. Perché ciò avvenga è infatti necessario che i pannelli fotovoltaici sostituiscano gli elementi tradizionali dell’involucro edilizio.

La sentenza 23/10/2015 n.12132 del Tar Lazio (pdf)

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