Consiglieri GSE nei cda di GME e Acquirente Unico, per i consumatori è conflitto di interessi

  • 23 Ottobre 2015

Le associazioni dei consumatori chiedono modelli organizzativi e di governance che garantiscano autonomia e indipendenza alle società del gruppo GSE. Se ne spiegano i motivi in un comunicato.

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La nomina nei consigli di amministrazione di GME e Acquirente Unico di quattro consiglieri del GSE (due nel consiglio di amministrazione del GME e due in quello di Acquirente Unico) preoccupa Federconsumatori e l’Unione Nazionale consumatori che segnalano in una nota stampa il rischio di conflitto di interessi e chiedono la separazione delle attività di mercato di Acquirente Unico da quelle diverse quali SII, Sportello e Conciliazione.

La scelta del Gestore confermerebbe secondo i consumatori  “la volontà della capogruppo GSE di esercitare un controllo molto stringente nei confronti delle due società. Un controllo che rischia di intaccare l’autonomia, l’indipendenza, la terzietà di cui GME e AU hanno bisogno per ottemperare alle loro missioni”.

Secondo le associazioni un CDA composto da tre membri di cui due in rappresentanza diretta del GSE lascerà al terzo, l’amministratore delegato, ristretti margini di autonomia. Un contesto che potrebbe creare, specie per AU, conflittualità con il GSE.

“L’attività di Acquirente Unico, infatti, non si limita all’approvvigionamento di energia elettrica a famiglie e piccole imprese del ‘tutelato’ – si spiega nella nota stampa – ma comprende servizi quali lo Sportello del consumatore, il Sistema informativo integrato, il Servizio di conciliazione, attività indispensabili per il buon funzionamento del mercato energetico e la cui gestione non sempre si concilia con l’attività del GSE”. “Ad esempio – si legge – ai servizi sopra descritti possono accedere consumatori, piccole imprese, consumatori-produttori di rinnovabili (i ‘prosumer‘). Cosa accade se un ‘prosumer’ accede al servizio di conciliazione e segnala una criticità che vede come controparte il Gestore dei Servizi Energetici? Ne viene fuori un conclamato conflitto di interessi difficile da dipanare”.

“Insomma, si rischia un’asimmetria che come associazioni dei consumatori e dei prosumer denunciamo da subito, invitando i responsabili ad assumere provvedimenti idonei a prevenire tali incresciose criticità”, concludono Federconsumatori e Unione Nazionale consumatori.

La richiesta delle associazioni al Ministero dello Sviluppo Economico, all’Autorità per l’Energia e allo stesso GSE è quindi quella di prendere in considerazione per il gruppo modelli organizzativi e di governance che garantiscano autonomia e indipendenza alle società, anche attraverso processi di ‘unbundling’ che separino, nel caso di AU, le attività di mercato dalle altre attività, quali lo Sportello del consumatore, il Servizio di conciliazione e il Sistema informativo integrato.

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