Legge di Stabilità 2016, le novità per l’energia (e tutte le altre)

Confermate le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie (e il fotovoltaico residenziale) e quelle del 65% per l'efficienza energetica. La cancellazione dell'Imu sugli imbullonati potrebbe portare a uno sgravio per il FV. Una sintesi di tutti i provvedimenti presentati da Palazzo Chigi e la bozza del provvedimento.

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(Aggiornamento 21 dicembre: il testo definitivo dopo l’esame di Camera e Senato e una sintesi delle misure)

Canone Rai nella bolletta elettrica, detrazioni fiscali per l’efficienza energetica e le ristrutturazioni vengono confermate, cancellazione dell’Imu sugli imbullonati e, dunque, anche su alcuni impianti a fonti rinnovabili: sembrano queste le novità principali per il settore dell’energia contenute nella Legge di Stabilità  2016.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, ovvero la Legge di Stabilità 2016. Una manovra finanziaria da 26,5 miliardi di euro, che potrà aumentare fino a 29,5 miliardi in base all’accoglimento o meno della richiesta, avanzata alla UE, di utilizzare uno 0,2% di spazio di patto in più per la “clausola migranti”.

In attesa del testo vediamo gli elementi principali come comunicati da Palazzo Chigi (vedi slide in allegato in basso), a partire da quelli che interessano il mondo dell’energia. In allegato in basso una bozza del ddl.

BONUS EDILIZIA – Innanzitutto il viene confermata al 50% la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie, come sappiamo valida anche per l’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi d’accumulo, stufe e altri prodotti per l’autoproduzione energetica.

Prorogata, al 65%, anche la detrazione fiscale nota come ‘ecobonus’, per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili, che vale anche per spese, quali l’installazione di impianti solari termici, pompe di calore, caldaie a biomassa e alto ancora.

Stando alla bozza in circolazione non ci sono modifiche alle due misure, ma solo una proroga fino a fine 2016.

A questo link le guide aggiornate alle due misure che, come ricorda uno studio Cresme-Centro Studi della Camera presentato nei giorni scorsi, dalla loro introduzione hanno portato per il sistema-Paese un beneficio netto di oltre 15 miliardi di euro.

CANONE RAI IN BOLLETTA – In bolletta si pagherà anche il canone Rai, che sarà ridotto dagli attuali 113,50 a 100 euro, ferme restando le attuali esenzioni.

IMU IMBULLONATI – Gli imbullonati non saranno più conteggiati per il calcolo delle imposte immobiliari per un alleggerimento fiscale pari a 530 milioni di euro. Questo potrebbe portare a benefici fiscali per certi impianti a rinnovabili, ad esempio per alcuni impianti fotovoltaici. “L’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate che considera ‘beni immobili’ gli impianti fottovoltaici ora è ancora più difficile da sostenere – spiega a QualEnergia.it l’avvocato Emilio Sani dello Studio Legale Macchi Di Cellere Gangemi – ma adesso servirebbe un chiarimento ufficiale ed una norma ad hoc”.

Possono interessare il mondo dell’energia pulita e le imprese, più in generale, anche questi altri provvedimenti:

IMU AGRICOLA – Vengono esentati dall’Imu tutti i terreni agricoli – montani, semi-montani o pianeggianti – utilizzati da coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali e società. L’alleggerimento fiscale per chi usa la terra come fattore produttivo è pari a 405 milioni di euro.

AMMORTAMENTI – La misura è volta a incentivare gli investimenti in beni strumentali nuovi (a partire dal 15 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre 2016) attraverso il riconoscimento di una maggiorazione della deduzione ai fini della determinazione dell’Ires e dell’Irpef. La maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto è del 40% portando al 140% il valore della deduzione.

IRES – Si ridurrà del 3,5%, dall’attuale 27,5% al 24%, a partire dal 2017, con uno sgravio di 3,8 miliardi nel primo anno che arriverà a circa 4 miliardi dall’anno successivo. Si potrà anticipare di un anno l’entrata in vigore della riduzione dell’aliquota qualora le istituzioni europee accordino la ‘clausola migranti’.

IRAP IN AGRICOLTURA E PESCA – Dal 2016 viene azzerata.

PROFESSIONISTI E IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI – La norma viene modificata per ampliare l’accesso al regime fiscale forfettario di vantaggio. La soglia di ricavi per l’accesso a tale regime viene aumentata di 15.000 euro per i professionisti (portando così il limite a 30.000 €) e di 10.000 € per le altre categorie di imprese. Viene estesa la possibilità di accesso al regime forfettario ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno anche un’attività in proprio a condizione che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30.000 euro. Per le nuove start up viene previsto un regime di particolare favore con l’aliquota che scende dall’attuale 10% al 5% applicabile per 5 anni (anziché 3 anni). In attesa di una riforma strutturale sulla fiscalità delle società di persone, aumenta la franchigia di deduzione IRAP per questa tipologia di imprese da 10.500 a 13.000 euro.

ASSUNZIONI – Anche per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016 è prevista una agevolazione attraverso la riduzione dei contributi al 40% per 24 mesi, misura che complessivamente porta a un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 per salire a 1,5 miliardi nel 2017.

CONTRATTAZIONE DECENTRATA – Sulla quota di salario di produttività, di partecipazione agli utili dei lavoratori o di welfare aziendale derivante dalla contrattazione aziendale si applica l’aliquota ridotta del 10% con uno sgravio fiscale complessivo di 430 milioni nel 2016 che sale a 589 negli anni successivi. Il bonus avrà un tetto di 2.000 euro (estendibile a 2.500 se vengono contrattati anche istituti di partecipazione) e sarà utilizzabile per tutti i redditi fino a 50.000 euro.

Infine le altre misure di interesse generale:

ELIMINAZIONE AUMENTI ACCISE E IVA – Vengono totalmente disattivate per il 2016 le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative per un valore di 16,8 miliardi. Di conseguenza non ci saranno aumenti di Iva e Accise.

TASI-IMU – L’imposta sulla prima casa viene abolita per tutti per una riduzione fiscale complessiva pari a circa 3,7 miliardi. La Tasi viene abolita anche per l’inquilino che detiene un immobile adibito ad abitazione principale.

COMPENSAZIONI AI COMUNI – I Comuni saranno interamente compensati dallo Stato per la perdita di gettito conseguente alle predette esenzioni di Imu e Tasi su abitazione principali.

PATTO STABILITÀ COMUNI – Le nuove regole consentiranno ai Comuni che hanno risorse in cassa di impegnarle per investimenti per circa 1 miliardo nel 2016. In aggiunta sarà consentito lo sblocco di pagamenti di investimenti già effettuati (e finora bloccati dal Patto) a condizione che i comuni abbiano i soldi in cassa.

CONTANTE – La soglia per i pagamenti in contanti sale da 1.000 a 3.000 euro.

SEMPLIFICAZIONI FISCALI – Si anticipa di un anno la semplificazione delle sanzioni amministrative in campo fiscale. Le imprese si vedranno subito rimborsare l’IVA per i crediti non riscossi, senza dover aspettare la fine delle procedure concorsuali. Si permette lo scioglimento delle società di comodo.

CONTRASTO ALLA POVERTÀ – Viene istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il ‘Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale’ al quale è assegnata la somma di 600 milioni di euro per il 2016 e di un miliardo a decorrere dal 2017. Il Fondo finanzierà la legge delega sulla povertà che verrà approvata come collegato alla legge di stabilità. La misura sarà prioritariamente rivolta alle famiglie povere con minori a carico. Viene poi istituito, in via sperimentale, un altro fondo finalizzato a misure di sostegno contro la povertà educativa, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie. Attraverso questa seconda iniziativa si rendono disponibili ulteriori 100 milioni l’anno.

PENSIONATI – Aumenta la “no tax area”, ossia la soglia di reddito entro la quale i pensionati non versano l’Irpef. Per i soggetti sopra i 75 anni si passa dall’attuale soglia di 7.750 euro a 8.000 euro, sostanzialmente lo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti. Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.

SALVAGUARDIA PENSIONI – Viene prevista la settima operazione di “salvaguardia” a favore dei soggetti in difficoltà con il lavoro e che non hanno ancora maturato i requisiti della legge Fornero per accedere al pensionamento. Per finanziare la settima ‘salvaguardia’ si spendono le risorse non utilizzate nelle precedenti salvaguardie chiuse.

OPZIONE DONNA – Il regime sperimentale per le donne che intendono lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57-58 anni di età (e la pensione calcolata con il metodo contributivo) viene esteso al 2016, anno in cui devono essere maturati i requisiti.

PART TIME – La norma è finalizzata ad accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento in maniera attiva. Si potrà chiedere il part time ma senza avere penalizzazioni sulla pensione perché lo Stato si farà carico dei contributi figurativi. Il datore di lavoro dovrà corrispondere in busta paga al lavoratore la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno quindi in salario netto.

Aggiornamento 5 novembre: 

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