Anche l’Europarlamento chiede l’eliminazione dei dazi sul fotovoltaico cinese

L'appello in una lettera scritta da 14 europarlamentari di tutti i principali gruppi politici al commissario al Commercio, Cecilia Malmström. “I dazi hanno contribuito al rallentamento del mercato fotovoltaico”.

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I dazi europei sui prodotti fotovoltaici made in China non piacciono nemmeno al Parlamento europeo. Dopo l’appello delle associazioni del fotovoltaico, il parlamento di Strasburgo fa sentire la sua voce con una lettera al commissario al Commercio, Cecilia Malmström, (allegato in basso) nella quale si chiede di non rinnovare i dazi anti-dumping e anti-sovvenzioni né il meccanismo del minimum import price per i moduli e le celle FV importate dal Paese asiatico, in scadenza il prossimo 7 dicembre.

Nella lettera, inviata per conoscenza anche ai Commissari all’Unione energetica, Maros Sefcovic, e all’Energia e al Clima, Miguel Arias Cañete, 14 europarlamentari di tutti i principali gruppi politici rilevano che la realizzazione in Europa di impianti FV è scesa dai 17 GW del 2012 a meno di 7 GW nel 2014, con conseguente calo dell’occupazione nel settore da 265.000 a 120.000 addetti. “Riteniamo che i dazi europei sui prodotti solari cinesi abbiano contribuito a questo rallentamento”, si legge nella lettera, in cui si aggiunge che “un ritorno ai prezzi di mercato aiuterebbe anche i consumatori ad acquistare prodotti di qualità al miglior prezzo possibile”.

La lettera (pdf)

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