L’Unione Europea sembra decisa a puntare, per il raggiungimento dei nuovi obbiettivi di riduzione delle emissioni, sull’aumento dell’efficienza energetica negli edifici esistenti. Ma c’è un problema: in Italia ben 24 milioni di persone vivono in condomini, spesso veri “colabrodo-termici”, dove non è certo l’iniziativa del singolo a poter fare la differenza nei consumi e dove mettere d’accordo tutti su nuove spese è un’impresa titanica. Tanto più che, secondo la vulgata, le tecnologie “verdi” sono nate “per i ricchi che vivono in villette”, mentre i popolari condomini ne sarebbero esclusi.
Ma è proprio così?
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