Ristrutturiamo casa? Pensiamo anche al riscaldamento radiante

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Quando dobbiamo ristrutturare la casa va considerato non solo un buon isolamento di pareti e tetto, ma anche cambiare il sistema di riscaldamento, installando, ad esempio, un impianto di riscaldamento radiante a pavimento o a parete che renderà gli ambienti più confortevoli e farà risparmiare da solo circa il 30% dell'energia termica.

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Quando dobbiamo ristrutturare a fondo la nostra casa dovremmo pensare non solo ad aumentare l’isolamento delle pareti e del tetto, ma anche cambiare il sistema di riscaldamento. Possiamo far installare, ad esempio, un impianto di riscaldamento radiante. Questo tipo di impianti ha un’efficienza più elevata e fornisce un comfort maggiore dei sistemi di riscaldamento a radiatori. Gli impianti radianti possono essere alimentati efficacemente con un impianto solare termico, una pompa di calore o una caldaia a condensazione.

Un altro degli interventi consigliati da eseguire in fase di ristrutturazione è ovviamente l’isolamento, possibile anche nell’intercapedine interna. Le notizie che indicano questo sistema come deleterio per la salute non hanno fondamento. Peraltro è una soluzione che mediamente fa risparmiare dal 20 al 40% dell’energia. Nella foto si vede ’isolamento termico del tetto; con la sua ventilazione si consente un notevole risparmio energetico e il miglioramento del comfort estivo.

Riscaldamento a pannelli radianti e una buona coibentazione di tetto e pareti insieme, ci possono far risparmiare complessivamente dal 50 all’80% dell’energia termica totale utilizzata nell’abitazione.

Come detto, il sistema radiante a pavimento (o a parete) è una tipologia di impianto di riscaldamento che è allo stesso tempo innovativo (come materiali e tecnologia) e antico (l’ipocausto ad aria era utilizzato già nell’antica Roma). È un sistema che opera a bassa temperatura (intorno ai 35 °C) e quindi, rispetto ai sistemi ad alta temperatura come quelli a radiatori (operano intorno ai 70 °C), fa risparmiare molta energia, e dunque denaro, anche se i costi iniziali di realizzazione sono molto più elevati di un impianto di riscaldamento  tradizionale, anche per la maggior manodopera.

Rende inoltre gli ambienti più confortevoli perché riduce il gradiente termico, cioè le differenze di temperature all’interno delle stanze. Nel caso di impianti a pavimento, va detto che questo non scotta come spesso si crede: è all’incirca alla stessa temperatura della stanza. I sistemi di riscaldamento radianti possono, con la stessa efficacia, raffrescare gli ambienti durante il periodo estivo. Nella foto qui sotto un pavimento radiante prima della messa in opera del massetto cementizio: si vedono i pannelli isolanti neri e le spire che distribuiscono il calore nel pavimento. La temperatura del massetto radiante sarà minore della temperatura corporea.

Il funzionamento è semplice: all’interno di spire di tubi affogate nel pavimento scorre acqua calda, a circa 35 °C, che riscaldano il massetto del pavimento che, a sua volta, riscalda gli ambienti per irraggiamento. Le spire sono realizzate senza connessioni e quindi non è possibile che si verifichino perdite di acqua nel pavimento. Il sistema di regolazione è simile a un impianto ordinario. Il pavimento radiante può essere realizzato anche con pavimenti in legno. Il riscaldamento avverrà tramite la radiazione di calore proveniente dal pavimento senza formare fastidiosi movimenti di aria e polvere.

Nella foto un collettore distribuisce il calore dalla mandata principale alle spire del pavimento radiante. La regolazione del calore può essere fatta per ogni singola stanza per contribuire al risparmio energetico e aumentando il comfort.

Questo articolo è tratto dallo Speciale Tecnico di QualEnergia.it “Soluzioni per una casa a basso consumo energetico“, curato da Roberto Salustri (novembre 2014)

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