I lampioni smart al FV che si regolano da soli e tagliano le spese del 90%

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In un comune pugliese si sta sperimentando un nuovo sistema di illuminazione pubblica che integra LED, fotovoltaico, sensoristica e sistemi di comunicazione M2M. Una combinazione che permette di avere luce in maniera intelligente, dosandola secondo il bisogno effettivo e che consente risparmi enormi rispetto ai vecchi lampioni al sodio.

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A Capurso, in provincia di Bari, i lampioni fanno luce solo quando serve, ad esempio quando passa una persona, consumano pochissimo, si producono l’energia da soli e si auto-diagnosticano eventuali guasti e inefficienze, comunicandoli a chi fa la manutenzione. Tutto ciò grazie a un mix di tecnologie come LED, fotovoltaico, sensoristica, e sistemi di comunicazione M2M. Una combinazione che ha permesso di creare un sistema di illuminazione pubblica intelligente, che fa risparmiare non poco al Comune pugliese: i costi di gestione complessivi – si legge nella documentazione del progetto – sono inferiori di oltre il 90% rispetto a quelli di un sistema con “normali” lampioni al sodio. L’impianto innovativo, chiaramente più costoso sia dell’illuminazione al sodio che di sistemi a LED “semplici”, si ripaga così in circa 9-11 anni; anche se nel caso specifico in realtà la municipalità non ha dovuto investire di tasca propria, perché la sperimentazione è stata finanziata da un bando della Regione Puglia (vedi in basso documentazione e link al sito del progetto, denominato Smartlights, che ha portato allo sviluppo del sistema, basato su tecnologie già esistenti).

Il kit su cui si basa il sistema è composto così: lampioni LED da 61W; un sistema di controllo e gestione (che funziona con sensori, sistemi di comunicazione ed è coordinato da un software); un’applicazione per smartphone sviluppata per il cittadino, che consente di visualizzare i dati caratteristici dell’impianto e inviare anche dei suggerimenti o delle segnalazioni e, last but not least, moduli fotovoltaici integrati nei lampioni. Ad arricchire il tutto servizi aggiuntivi quali un sistema di filodiffusione e uno schermo per la proiezione di contenuti multimediali.

Grazie a sensori e sistemi di controllo i nuovi lampioni  possono essere regolati per funzionare nel modo più efficiente possibile: per
 ogni
 punto luce e in ogni momento il sistema decide, seguendo particolari algoritmi,
 la
 quantità
 di
 potenza
 necessaria, in base 
ai 
flussi
 di 
persone,
 la
 categoria
 della strada, le condizioni meteorologiche e la 
auto-diagnostica
 del 
sistema
 stesso.

“Finalità di questo sistema di
 controllo
 adattativo
 del
 flusso
 luminoso – spiega a QualEnergia.it l’ingegner Aurora Maria Losacco di Laserinn, il ‘laboratorio per l’innovazione’ che ha sviluppato il progetto –  è massimizzare
 i
 risparmi
 energetici”.

Nel grafico sotto – fornitoci da Losacco – si vede il confronto in termini di consumo di energia nelle varie ore di accensione tra i tre tipi di tecnologia: lampione SAP (ai vapori di sodio ad alta pressione) equivalente di potenza pari a 200W, lampione led di potenza pari a 61W senza sistema di regolazione e lampione led “smart”.

Utilizzando un lampione LED al posto dell’equivalente lampione SAP – ci spiega la ricercatrice – si ha già un risparmio dei consumi elettrici pari al 77% (differenza tra l’area blu e l’area rossa nel diagramma), se si considera un lampione LED con sistema di regolazione della potenza elettrica in base alla luminosità e presenza di persone, il risparmio in termini di energia rispetto ad un lampione SAP è pari a circa l’82% (differenza tra l’area rossa e quella verde) e rispetto ad un lampione LED tradizionale è di circa il 23%. 

Questi consumi ridotti nel sistema Smartlights sono poi coperti al 100% dalla produzione dei moduli fotovoltaici integrati nei lampioni, connessi alla rete in regime di scambio sul posto, con l’energia immessa che dunque è rimborsata dal GSE.

Oltre che sulla bolletta, poi, il lampione intelligente fa risparmiare anche sulla manutenzione. Già il LED di per sé ha dei costi più bassi rispetto a un lampione SAP, per la vita utile molto più lunga: 10 anni contro circa 2. Con il sistema di regolazione poi –  spiegano da Smartligts – si ha un incremento della vita media delle lampade LED, stimabile intorno al 30%, dovuto alla riduzione del tempo di accensione; così la vita utile può essere considerata intorno ai 15 anni.

Il risparmio che si ottiene sui costi di manutenzione rispetto a un sistema di lampioni SAP è di circa il 62%. E la percentuale di risparmio è ancora più alta grazie al sistema di auto-diagnostica e telegestione, che consente di monitorare ogni singolo lampione, garantendo ulteriori risparmi sui costi di manutenzione, prevedendo in anticipo i guasti e ottimizzando la gestione di personale, magazzino e mezzi.

Considerando tutti i costi, mostrano i calcoli del progetto, le spese di gestione annuali con i lampioni smart sono del 94% inferiori rispetto a quelle di un sistema con lampade al sodio e l’investimento nei lampioni smart si ripaga in 9-11 anni.

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