Giocando su una assonanza con un sito turistico-enogastronomico, Greenpeace Italia ha ideato il sito “TrivAdvisor”, per far conoscere il panorama che ci mette di fronte lo Sblocca Italia, quello delle trivellazioni offshore nei nostri mari. L’obiettivo è di mobilitarsi per chiedere un cambiamento.
La strategia energetica italiana ha scelto lo sfruttamento degli idrocarburi dei nostri mari. Nuove concessioni sono già realtà nel Canale di Sicilia, nell’Adriatico e nello Ionio; altre sono già all’orizzonte.
Una scelta, spiega Greenpeace, che porterà profitti solo nelle tasche dei petrolieri, scaricando tutti i rischi sulle comunità, sull’ambiente, sulla fauna ittica. Le riserve certe di petrolio sotto i nostri fondali equivalgono però a meno di 2 mesi dei consumi nazionali, quelle di gas a circa 6 mesi. Le ricadute occupazionali e le entrate fiscali previste sono modestissime. Ma enorme è il rischio per turismo e pesca sostenibile.
Con lo Sblocca Italia il Governo, semplificando gli iter autorizzativi ed esautorando le amministrazioni locali, ha scelto per nuove trivellazioni, nuove ricerche geosismiche per individuare il greggio sotto i nostri fondali, airgun, pozzi di ricerca lungo quasi tutte le coste italiane.