Smart grid, l’Autorità traccia le regole. Il documento di consultazione

  • 5 Giugno 2015

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Con un documento di consultazione (DCO) l'Autorità per l'Energia comincia a porre le basi regolatorie per la diffusione delle smart grid. Le osservazioni vanno inviate entro il 20 luglio 2015.

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L’Autorità per l’Energia comincia a porre le basi regolatorie per la diffusione delle smart grid. Nel documento per la consultazione  255/2015/R/eel (allegato in basso) illustra i primi orientamenti in merito a sistemi innovativi di distribuzione dell’energia elettrica (Smart Distribution System) con particolare riferimento agli investimenti sulle reti di media tensione.

Le scelte di sviluppo infrastrutturale dei sistemi di distribuzione disegnate in questo documento – si legge nella scheda tecnica preparata dall’Aeegsi –  possono portare nel giro di pochi anni alla realizzazione di una infrastruttura smart “di base” che funga da piattaforma per successivi sviluppi, secondo criteri di interoperabilità, per sviluppare in sicurezza l’effettiva partecipazione delle risorse diffuse (generazione distribuita, per esempio) ai servizi di dispacciamento, per effetto dell’integrazione delle fonti rinnovabili.

Con l’espressione Smart Distribution System, si vuole cogliere il vero gradiente di innovazione nel sistema nel suo complesso, inteso come l’insieme della rete e degli utenti della rete: sia gli utenti attivi dotati di impianto di generazione sia gli utenti  “passivi” dotati di capacità di demand response, nonché i sistemi di accumulo e le stazioni di ricarica dei veicoli elettrici.

La consultazione 255/2015/R/eel si inquadra nel procedimento, avviato con la deliberazione 9 ottobre 2014, 483/2014/R/eel, per la formazione di provvedimenti in materia di tariffe e qualità dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica e di condizioni tecnico-economiche per il servizio di connessione per il periodo di regolazione con decorrenza dall’1 gennaio 2016.

Punto di partenza del documento sono le funzionalità innovative sperimentate nell’ambito dei progetti pilota smart grid, avviati nel 2011 (a seguito della delibera ARG/elt 39/10), finalizzati a testare sul campo soluzioni avanzate di gestione delle reti elettriche di distribuzione che da reti passive tradizionali, in grado di veicolare i flussi di energia in senso radiale dalla rete di trasmissione ai centri di consumo, stanno progressivamente diventando “reti attive”, con elevata variabilità dei flussi di potenza e frequenti e prolungate “inversioni di flusso”.

Al riguardo nel documento sono considerate diverse funzionalità degli Smart Distribution System, con riferimento alla classificazione per le applicazioni per i servizi di comunicazione machine to machine (M2M) proposta dall’Autorità nell’ambito dell’indagine conoscitiva AGCOM. Le funzionalità sono analizzate con lo scopo di identificare i possibili benefici delle stesse e l’esistenza di livelli crescenti di innovazione utilizzabili per strutturare un approccio graduale al roll-out in modo da minimizzare i costi.
In particolare:

  • funzionalità di monitoraggio: osservabilità dei flussi di potenza e delle risorse. Il monitoraggio continuo di tali aspetti permette di prevedere con maggiore accuratezza e quindi di gestire con maggiore efficienza le risorse per il bilanciamento del sistema, grazie a una migliore conoscenza e previsione dei flussi di energia transitanti in cabina primaria;
  • funzionalità di controllo: regolazione della tensione e della potenza attiva. La regolazione della tensione consente di aumentare la hosting capacity della rete in media tensione, con una riduzione degli investimenti di rete necessari per connettere e gestire la generazione distribuita. A un livello ulteriore di complessità, la regolazione della potenza attiva può essere implementata per fornire servizi di dispacciamento utili sia a livello di sistema (riserva secondaria, terziaria e bilanciamento) sia a livello locale (risoluzione di congestioni e rispetto dei vincoli di tensione sulla rete di distribuzione);
  • funzionalità di protezione: telescatto e selettività logica. La funzionalità di telescatto è stata sperimentata per garantire la sicura disconnessione degli impianti di generazione distribuita in modo da evitare il fenomeno dell’isola non desiderata; tuttavia tale aspetto è diventato meno impellente grazie alla soluzione tecnica introdotta successivamente con le regole tecniche di connessione. L’introduzione di modalità avanzate di esercizio della rete, grazie alla c.d. “selettività logica” possono portare ad un notevole miglioramento degli indicatori di qualità, evitando o riducendo gli investimenti di rete; entrambe queste funzioni richiedono servizi di comunicazione M2M molto performanti, attualmente non disponibili su tutto il territorio nazionale.
  • funzionalità relative all’impiego di sistemi di accumulo per esigenze di rete. Tale funzionalità comprende le diverse applicazioni di sistemi di accumulo elettrochimico (batterie) gestiti da imprese distributrici per migliorare le prestazioni della rete in particolare in presenza di generazione intermittente interconnessa.

Il documento 255/2015/R/eel, considera anche gli aspetti relativi ad altre regolazioni tecnico-economiche definite dall’Autorità, per i quali può emergere l’esigenza di adattamenti ed integrazioni, per permettere di sviluppare i massimi benefici nel quadro nella transizione delle reti elettriche di distribuzione in Smart Distribution System. Sono, quindi, considerate nel documento anche le interazioni con le regolazioni:

  • della qualità del servizio di distribuzione
  • delle connessioni
  • delle perdite di rete e dell’energia reattiva
  • della misura e della messa a disposizione dei dati agli utenti in media tensione
  • del dispacciamento

Al fine di permettere la transizione in Smart Distribution System sono illustrati gli orientamenti dell’Autorità relativi a:

  • identificazione degli output delle funzionalità prescelte che sono l’osservabilità dei flussi di potenza e dello stato delle risorse della rete e regolazione della tensione della rete MT, in quanto non richiedono né la fissazione di regole per la partecipazione delle risorse distribuite al mercato dei servizi di dispacciamento né servizi di comunicazione particolarmente performanti;
  • logiche di incentivazione “output-based”, rivolte ai distributori, che si caratterizzano per la non sovrapposizione con altre regolazioni incentivanti e per la valorizzazione degli output basata su analisi costi/benefici. Poiché nel sistema attuale i benefici derivanti dallo sviluppo esteso delle funzionalità prescelte non vanno direttamente a favore dell’impresa distributrice – che quindi non avrebbe incentivi a sviluppare tali soluzioni – l’Autorità ritiene opportuno valutare lo sviluppo di un meccanismo di incentivazione che “internalizzi” parte del beneficio a favore dell’impresa distributrice;
  • valorizzazione degli output basata sul beneficio che tali funzionalità possono apportare al sistema elettrico ai fini della determinazione degli incentivi per l’impresa di distribuzione;
  • Gradualità di implementazione secondo priorità selettive per l’individuazione delle aree del Paese in cui è più urgente l’introduzione delle due funzionalità prescelte in relazione alla penetrazione delle fonti rinnovabili e al valore per il dispacciamento.

La finalità principale della regolazione incentivante illustrata nel documento è, pertanto, quella di limitare l’attività del distributore alla infrastrutturazione minima della rete in modo che risulti funzionale sia, nel breve termine, a miglioramenti nello sviluppo e gestione della rete stessa, sia nel medio periodo, a sviluppi ulteriori di coinvolgimento delle risorse diffuse, che dovranno essere guidati da opportunità di mercato (servizi di flessibilità).

Il documento infine considera le prime ipotesi di possibile diffusione su larga scala (roll-out) di tecnologie innovative in cui è necessario assicurare, tramite adeguata standardizzazione, la necessaria interoperabilità tra le apparecchiature da installare presso gli utenti della rete e le quelle installate sulla rete a cura delle imprese di distribuzione. Si propone di avviare nuove sperimentazioni relativi ad aree innovative che non sono stati oggetto dei progetti pilota smart grid finora realizzati, tra cui:

  • smartizzazione delle reti in bassa tensione
  • introduzione di soluzioni innovative dei sistemi elettrici integrati delle isole non interconnesse con la rete di trasmissione nazionale
  • gestione locale, da parte dell’impresa di distribuzione di servizi di regolazione di tensione e di potenza o di soccorso da pare di utenti attivi posizionati nelle reti in media tensione attive che sono state realizzate con i progetti pilota smart grid

Infine il documento 255/2015/R/eel, riporta alcune prime considerazioni in tema di sicurezza cibernetica delle reti elettriche (cybersecurity).

I soggetti interessati sono invitati a far pervenire all’Autorità le proprie osservazioni entro il 20 luglio 2015.

Il dco 255/2015 (pdf)

Gli allegati

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