Fotovoltaico, come orientarsi tra offerte e prezzi degli installatori

Dopo aver spiegato in due precedenti articoli quanto costi e quali risparmi consenta un piccolo impianto fotovoltaico su tetto e come dimensionarlo basandosi sui propri consumi elettrici, diamo ora qualche consiglio su come valutare le offerte che ci vengono presentate e quali criteri adottare per scegliere l'installatore giusto.

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Un piccolo impianto fotovoltaico per un cliente domestico, in Italia, come abbiamo mostrato in un precedente articolo, con i prezzi attuali e le detrazioni fiscali, si ripaga in 7-10 anni e, una volta ammortizzata la spesa, consente un risparmio netto anche di oltre 700 euro l’anno per un utente che consumi  4.000 kWh all’anno e intorno ai 450-500 euro l’anno per uno con consumi più bassi, 2.700 kWh/anno.

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Abbiamo poi spiegato, in un altro articolo, che, senza più incentivi sull’energia prodotta, ora è meglio optare per un impianto dimensionato su misura dei consumi e che è molto più conveniente consumare direttamente la maggior quota possibile di elettricità solare prodotta dall’impianto.

Proviamo ora a  dare qualche consiglio per chi decide di passare all’acquisto dell’impianto FV.

Il prezzo

Nelle nostre simulazioni presentate nel primo articolo abbiamo considerato un prezzo totale al kWp installato di 2.200 € + IVA (10%). Si tratta di un prezzo onnicomprensivo, che include non solo materiali, progettazione e installazione, ma anche le consulenze necessarie per richiedere le autorizzazioni e la connessione elettrica.

Sul mercato si trovano prezzi sia molto più alti che molto più bassi. Sappiamo ad esempio di offerte che scendono fino a 1.700 euro al kWp: su un impianto da 3 kW in questo caso si spendono ben 1.500 euro in meno, accorciando non di poco il payback time.

Nel valutare le offerte va verificato se siano inclusi tutti i servizi di consulenza di cui sopra, oltre che verificare le garanzie, i livelli qualitativi dei materiali usati e last but not least, il rispetto delle normative di sicurezza nell’installazione, che può essere molto costoso per l’azienda, dato che solitamente si tratta di un lavoro in quota, sul tetto.

L’installatore

Per la progettazione e l’installazione si consiglia di preferire quelle ditte specializzate che possono dimostrare di aver realizzato tanti impianti, anche e  soprattutto nell’ultimo anno: significa che sono rimaste aggiornate sia dal punto di vista tecnico (nuovi prodotti) che normativo (tante le nuove regole tecniche e amministrative).

I materiali

Se possibile preferire prodotti di marche internazionalmente riconosciute, sia per l’esperienza acquisita negli anni che per la solidità delle aziende, da considerare per eventuali interventi in garanzia. Giusto sottolineare che un componente FV cinese non significa prodotto di scarsa qualità, anzi, i cinesi sono di gran lunga i più grandi produttori di moduli al mondo, con affidabilità e standard qualitativi ai massimi livelli.

Si consiglia di richiedere dispositivi di ottimizzazione della produzione energetica. Si tratta di “scatolette” da installare dietro i moduli (in certi casi sono già preinstallati nella scatoletta di giunzione dei moduli) che consentono a ogni modulo di lavorare indipendentemente dallo stato di quelli adiacenti, garantendo maggiore continuità nella produzione e consentendo il monitoraggio di ogni singolo modulo.

Una buona idea può essere chiedere che l’inverter sia predisposto a gestire i sistemi di accumulo, in modo che non lo si dovrà cambiare se in seguito si deciderà di installare una batteria.

Manutenzione

Si consiglia di sottoscrivere un contratto di manutenzione che preveda come minimo il monitoraggio dell’impianto fotovoltaico e un sopralluogo nei primi 2 anni, meglio se all’inizio del periodo di funzionamento dell’impianto: se ci sono dei problemi, spesso si verificano soprattutto nella fase iniziale.

Garanzie

Sui componenti valgono le garanzie offerte dai costruttori. Per i moduli la copertura è tipicamente 10 anni sulla parte meccanica e 25 anni sulle prestazioni (secondo una previsione di riduzione delle prestazioni che porta gradualmente a -10% dopo 10 anni e -20% dopo 25 anni). Per gli inverter la garanzia più comune è 5 anni, ma sempre più aziende offrono i 10 anni di copertura. pertanto si consiglia di preferire quest’ultime.
L’impianto fotovoltaico nella sua interezza ha per legge la classica garanzia di 2 anni, che deve essere fornita da chi realizza l’impianto. Se si verifica un problema che dipende da un singolo omponente, la responsabilità è del fornitore. Se invece il motivo del malfunzionamento è legato all’installazione o alla progettazione, la responsabilità è della ditta installatrice/venditrice. In alcuni casi, per ora rari, la ditta venditrice offre una garanzia di prestazioni per il primo anno.

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