Oneri di sbilanciamento, ecco la proposta di Assorinnovabili e Anev

Franchigie differenziate per tecnologie, entro le quali le rinnovabili non paghino, possibilità di aggregazione di impianti di diverse fonti e altro ancora. La proposta presentata all'Autorità per l'Energia dalle due associazioni, se accolta, porterebbe al superamento dei ricorsi contro la delibera 522/2014.

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Reintrodurre le franchigie, con margini di errore massimi differenziati per fonte, entro i quali le rinnovabili non paghino per gli sbilanciamenti e possibilità di aggregazione di impianti di diverse fonti. Sono questi due dei punti principali della proposta congiunta in tema di sbilanciamenti e rinnovabili presentata all’Autorità per l’Energia da Anev e Assorinnovabili (allegato in basso).

Mentre l’ultima delibera Aeegsi sul tema, la 522/2014, è al centro di uno scontro legale – in due gradi di giudizio la Giustizia Amministrativa ha dato ragione agli operatori delle rinnovabili che hanno fatto ricorso – le due associazioni propongono all’Autorità una loro soluzione per “superare le censure mosse nei ricorsi oggi pendenti” e “superare il contenzioso amministrativo in essere e la situazione di incertezza regolatoria nel settore.”

Sono 6 i punti in cui si articola la proposta:

  • introduzione di franchigie differenziate per fonte, all’interno delle quali l’errore sia effettivamente sgravato da penalità: almeno del 20% per l’eolica, al 10% per il fotovoltaico e al 4% l’idroelettrico ad acqua fluente, per le altre rinnovabili non programmabili e e per le unità non rilevanti;
  • per percentuali di errore superiori a quelle delle franchigie di cui al punto precedente, la definizione di bande differenziate per fonte, ai sensi di quanto previsto dalla Deliberazione n. 522/2014/R/eel, i cui valori siano pari a: 40% per l’eolico, 20% per il fotovoltaico, 8% per l’idroelettrico e le altre;
  • oltre la percentuale definita dalle bande, la valorizzazione degli sbilanciamenti secondo la previgente Deliberazione 281/2012/R/efr;
  • la possibilità di aggregazione multifonte delle unità di produzione e con applicazione di una franchigia pari alla media ponderata delle tra singole franchigie;
  • la conferma per gli utenti del dispacciamento della possibilità di adottare ai fini della valorizzazione degli oneri di sbilanciamento – in alternativa al meccanismo di franchigie e bande – le modalità già in essere per gli impianti programmabili non abilitati;
  • un periodo transitorio per permettere agli operatori di adeguarsi gradualmente;

“L’accoglimento da parte di codesta Autorità di tale proposta di disciplina degli sbilanciamenti ‘a regime’, unita a una regolamentazione del ‘pregresso’ che tuteli (e non penalizzi) gli operatori che hanno eseguito la propria programmazione seguendo i principi dettati dall’evoluzione delle delibere e dei documenti pubblicati – si legge nel documento – potrebbe superare le censure mosse nei ricorsi oggi pendenti contro la Deliberazione 522/2014/R/eel. Resta inteso, per quanto ovvio, che la presente proposta rappresenta, in un’ottica meramente transattiva, il tentativo di superare da parte delle Associazioni firmatarie l’articolato contenzioso amministrativo in essere e la situazione di incertezza regolatoria nel settore (che permane oramai dal 2012), non potendo pertanto detta proposta essere letta e/o interpretata quale rinuncia ai ricorsi presentati, e/o alle motivazioni in essi addotte, né quale acquiescenza, seppure parziale, alla disciplina impugnata.”

La proposta (pdf)

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