Emissioni auto, obiettivi UE poco ambiziosi: nel 2014 già superato target 2015

I dati dell'Agenzia europea per l'ambiente mostrano un livello di emissioni medie delle auto immatricolate nel 2014 ben inferiore al target di 130 gr/km fissato per il 2015 e confermano di conseguenza che l'obiettivo di 95 gr/km al 2021 è decisamente poco ambizioso. Vendite di auto elettriche cresciuta del 57%, ma sono solo 38mila su 12,5 milioni.

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Le auto venute in Europa nel corso del 2014 sono state in media del 2,6% più efficienti in termini di emissioni di CO2. Con una media tra le nuove immatricolate di 123,4 grammi per km siamo ben al di sotto al target di 130 gr/km fissato per il 2015 e già sorpassato nel 2013.

L’obiettivo di 95 gr/km al 2021 è dunque decisamente poco ambizioso, specie se si considera che da quando nel 2010 è iniziato il monitoraggio le emissioni di CO2 delle auto sono diminuite del 12%, cioè di 17 gr/km.

È quanto emerge dai nuovi dati dell’Agenzia europea per l’ambiente (in basso).

Nel 2014 sono state immatricolate nella Ue un totale di 12,5 milioni di nuove auto, per la prima volta dal 2007 in aumento sull’anno precedente.

I veicoli più efficienti sono stati acquistati in Olanda (media emissioni 107 gr/km), Grecia (108 gr/km) e Portogallo (109 gr/km), mentre gli automobilisti meno parsimoniosi sono risultati gli estoni (141 gr/km), i lituani (140 gr/km) e i bulgari (136 gr/km).

In Italia, la media delle emissioni si è attestata a 118,2 gr/km, in calo del 3,4% rispetto ai 122,4 gr/km del 2013 e del 21,2% nei confronti dei 150 gr/km di 10 anni prima.

Le auto diesel si sono confermate le più vendute in Europa (53% delle immatricolazioni 2014), con picchi in Irlanda (74%), Lussemburgo (72%), Portogallo (71%), Spagna (66%) e Francia (64%).

La differenza di efficienza tra le auto a gasolio e quelle a benzina continua comunque a ridursi e l’anno scorso il gap è sceso a 3 gr CO2/km, contro i 21 gr CO2/km del 2000.

Nel 2014 sono stati immatricolati nella Ue 38.000 veicoli elettrici, in crescita del 57% sul 2013, per la gran parte in Francia (10.700), Germania (8.500) e Regno Unito (6.700).

I dati dell’Agenzia

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