Spalma-incentivi fotovoltaico e Taglia-bollette, il bilancio del GSE

In audizione al Senato, il Gestore Servizi Energetici ha presentato gli effetti del cosiddetto pacchetto 'Taglia-bollette' del decreto 91/2014. Lo Spalma-incentivi sul FV nel 2015 dovrebbe far risparmiare 394 milioni di €. Solo il 2% ha scelto la “spalmatura” vera e propria. A fine 2014 la componente A3 a 13,3 miliardi di €. La presentazione.

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Lo Spalma-incentivi sul fotovoltaico per il 2015 porterà ad un alleggerimento degli oneri di sistema in bolletta di 394 milioni di euro. A dirlo sono i dati che il GSE ha presentato in Senato ieri durante un’audizione (vedi allegato in basso).

La controversa misura retroattiva che colpisce gli impianti FV sopra ai 200 kW di potenza, si legge, ha interessato 12.810 impianti per 10.471 MW totali.

Come sappiamo, la misura prevedeva tre opzioni: il 61% dei soggetti interessati ha optato per il taglio secco in funzione della classe di potenza; il 37% per la riduzione dell’incentivo in un primo periodo di fruizione e un secondo periodo di incremento in egual misura. Lo Spalma-incentivi vero e proprio, cioè il prolungamento dell’incentivazione fino a 24 anni, dunque, non ha avuto molto successo: pare che lo abbia scelto solo il restante 2% degli operatori.

Il risparmio prodotto dai tagli retroattivi, va ricordato, potrebbe essere più che compensato dai rimborsi che lo Stato dovrà erogare agli operatori, nel caso questi vincessero la battaglia legale tuttora in atto.

La componente A3 degli oneri di sistema, quella che va a finanziare gli incentivi alle rinnovabili, nel 2014 è arrivata a 13,36 miliardi (vedi grafico).

Come emerge dall’ultimo aggiornamento AEEGSI, anche nell’ultimo trimestre gli oneri sono saliti leggermente, dello 0,7%. I recenti ribassi del costo dell’elettricità in bolletta sono dovuti al calo dei prezzi di acquisto della “materia energia” nel portafoglio di maggior tutela. Un calo sul quale ha avuto un impatto rilevante il contributo dell’energia a prezzo marginale quasi nullo di fotovoltaico ed eolico. Solo grazie all’effetto che hanno sulla Borsa elettrica e, dunque, sulla formazione del PUN, eolico e FV in 3 anni ci hanno fatto risparmiare 7,3 miliardi di euro, ha calcolato AssoRinnovabili.

Il documento del GSE fa il punto anche sulle altre misure del pacchetto Taglia-bollette contenute nel decreto competitività.

È ancora presto per sapere l’impatto economico che avrà l’articolo 24 di quel decreto, il 91/2014, che prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, per gli impianti a rinnovabili sopra ai 20 kW si paghi il 5% degli oneri di sistema anche sull’energia autoconsumata (avevamo spiegato qui quanto e come si paga).

Il GSE informa invece che ha avviato nel corso del mese di marzo le attività di qualifica dei sistemi SEU e che “solo a fine anno si potranno conoscere gli effetti dell’applicazione della norma sui prezzi dell’energia elettrica”.

Altra novità del Taglia-bollette è quella che riguarda i costi di funzionamento del GSE, che la nuova norma prevede dal 2015 siano completamente a carico di chi riceve gli incentivi, mentre prima pesavano in parte sull’A3. La misura, si stima, produrrà un risparmio sulla bolletta di circa 30 milioni di euro.

Sempre per effetto del Taglia-bollette, dal 1° gennaio 2015 il GSE eroga gli incentivi in un nuovo modo: li versa, con rate mensili costanti, in misura pari al 90% della producibilità media annua stimata sulla produzione degli anni precedenti, per poi fare un conguaglio in relazione alla produzione effettiva, entro il 30 giugno dell’anno successivo. Da questo “trucchetto finanziario” il GSE nel 2015 otterrà un risparmio di 634 milioni di euro, risparmio ovviamente effimero, che esaurirà il suo effetto quando il Gestore dovrà versare il conguaglio, nel 2016.

La presentazione GSE in Commissione Senato (pdf)

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