Evoluzione utility. Il caso Fort Collins e la ricetta del Rocky Mountain Institute

La cittadina del Colorado vuole tagliare dell'80% le emissioni di CO2 entro il 2030 e la municipalizzata locale ha deciso di accelerare il suo adattamento alla nuova era energetica. Grazie ad una ricetta del Rocky Mountain Institute venderà meno kWh senza rimetterci, fornendo più servizi per il risparmio energetico e l'autoproduzione da fonti rinnovabili.

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Con la transizione energetica in atto verso le rinnovabili e la gestione distribuita, le utility devono rivedere profondamente il loro business model. Da uno basato sulla produzione centralizzata e la vendita di energia, dovranno passare ad uno centrato sulla fornitura di servizi, vendendo al cliente non solo kWh, ma anche risparmio energetico e possibilità di autoprodurre da fonti pulite e gestire la propria energia.

Su queste pagine ultimamente lo ripetiamo spesso: riguardo al contesto italiano si vedano ad esempio le interviste a Marco Carta di Agici e al professor Arturo Lorenzoni. Anche le utility sembrano aver ben compreso la necessità di evolversi: si pensi a “svolte” come quella annunciata da Enel o quella di E.ON.

In questo contesto è molto interessante quel che sta succedendo a Fort Collins, cittadina da circa 150mila abitanti in Colorado. Lì il consiglio comunale ha votato per tagliare dell’80% le emissioni di gas serra entro il 2030 e diventare carbon neutral entro il 2050. La municipalizzata locale, Fort Collins Utilities, di conseguenza ha deciso di accelerare il suo adattamento alla nuova era energetica. Per farlo, ha collaborato con il Rocky Mountain Institute.

Ne esce un modello di business ridisegnato in modo da mettere al centro efficienza energetica e generazione distribuita fatta a casa dei clienti, e, cosa importante, concepito in modo da permettere all’utility di continuare a guadagnare.

Per semplificare (si veda il report allegato in basso per i dettagli), nel nuovo corso, che per ora partirà con un progetto pilota, Fort Collins Utilities diventerà una sorta di ibrido tra una ESCo e un’utility. Accanto alla vendita di energia, infatti, offrirà agli utenti pacchetti di servizi che permetteranno di risparmiare energia o farsela da soli (vedi schema sotto).

Le offerte saranno fatte su misura per ogni cliente, dopo audit energetico, e comprenderanno un ventaglio di possibili soluzioni che va dalla coibentazione agli elettrodomestici efficienti, all’installazione di impianti fotovoltaici su tetto, ecc.

Diagnosi energetiche e interventi saranno affidati a dei contractor terzi. L’utility si occuperà del finanziamento, del monitoraggio e del rapporto con il cliente. Questi non dovrà sborsare un dollaro: si limiterà a continuare a pagare la bolletta elettrica, che sarà scontata di un importo tale da rendere l’opzione attraente, pur consentendo a Fort Collins Utilities di ripagarsi l’investimento.

Secondo l’analisi economica del Rocky Mountain Institute, il pacchetto base garantirebbe al cliente un risparmio sulla bolletta di circa il 5%, che con la crescita dei prezzi dell’energia previsti arriverebbe al 25% al 2030 (vedi grafico sotto).

“Per la utility – sottolineano dal think-tank – i guadagni aumenterebbero, perché la fornitura di questi servizi, molti dei quali basati su tecnologie che caleranno di prezzo, è più profittevole della vendita di elettricità”. Il report mostra come, con il nuovo modello di business, sia le entrate che i guadagni netti della municipalizzata, a fronte di un forte calo dei kWh venduti, potrebbero restare uguali o superiori rispetto ad uno scenario business as usual. Ciò  tenendo anche conto di eventuali investimenti sulla rete e di possibili perdite di valore di altri asset, come quelli legati alle partecipazioni con Platte River Power, il partner che produce elettricità.

A questo si sommano altri benefici per la municipalità: oltre al significativo contributo agli obiettivi sulle emissioni, la creazione di posti di lavoro, l’aumento di valore degli immobili su cui si interviene e il miglioramento della qualità di vita degli utenti.

Alla luce del calo nelle vendite di elettricità che molte compagnie elettriche stanno scontando anche le aziende private dovrebbero esplorare l’opzione pensata per questa municipalizzata, consigliano dal Rocky Mountain Institute. “Le utility – si spiega – in questo modello hanno un’opportunità incredibile per sfruttare il loro accesso diretto ai clienti e fornire loro proprio quei prodotti visti tradizionalmente come minacce (perché fanno calare i consumi, ndr).” Anche perché, avvertono dal RMI citando quanto sta facendo Solarcity per il FV su tetto, questi servizi se non li forniranno le utility li fornirà qualcun altro.

Lo studio RMI: “Integrated Utility Services: A New Business Model for Fort Collins Utilities” (pdf)

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