La qualità di “Scala Mercalli” contro chi confonde scienza con ideologia

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Circa un milione di media sono gli spettatori delle tre puntate di Scala Mercalli finora andate in onda sui RAI 3. Nella terza si è parlato di scioglimento dei ghiacciai, innalzamento degli oceani e di profughi ambientali, oltre che di resilienza con Johan Rockstrom. La deprimente critica al programma di Aldo Grasso.

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Circa un milione di media sono gli spettatori delle tre puntate di “Scala Mercalli” finora andate in onda sui RAI 3. Nella terza puntata del 14 marzo (vedi sotto), e si è parlato di ghiacciai come termometro naturale del pianeta: dalle grandi calotte polari alle Alpi si stanno riducendo ovunque e segnalano il problema del surriscaldamento globale. Quali sono gli effetti della fusione dei ghiacciai sulle popolazioni e innalzamento degli oceani può cambiare la geografia del pianeta?

Si è affrontato poi il pericolo dall’acidificazione e dal riscaldamento delle acque e si vede come, anche, nel Mediterraneo è iniziata una tropicalizzazione della fauna ittica. Si raccontano poi le esperienze dei profughi climatici del Bangladesh e come questo paese affronta in maniera costruttiva il problema della sovrappopolazione.

In Svezia un’intervista di Mercalli a Johan Rockstrom, direttore del centro per la resilienza che opera un monitoraggio sulla capacità, a livello mondiale, di reagire agli shock ambientali.

In studio lo zoologo marino Ferdinando Boero dell’Università del Salento dice qualcosa che vogliamo sottoscrivere: “Un economia senza natura è un truffa perché fa vedere la crescita del capitale monetario, ma non la riduzione e del capitale naturale”.

Vogliamo segnalare inoltre la risposta di Mercalli sul suo profilo facebook alle assurde critiche di Aldo Grasso sul Corriere della Sera, che lo ha tacciato di essere un “profeta di sventura”, oltre che gufo e di puntare sul catastrofismo per fare ascolti. “Penso che la vera catastrofe che ci attende – risponde Luca Mercalli – sarà provocata proprio dagli atteggiamenti come il suo! Intanto il direttore del ‪#‎Guardian ha deciso che nelle prossime settimane il cambiamento climatico sarà sempre in prima pagina. Che gufo …”.

Per quanto ci riguarda la critica del signor Grasso ci interesserebbe ben poco, se non fosse che scrive per uno dei maggiori giornali italiani. Crediamo che il il critico televisivo sia semplicemente ignorante della materia, ma ciò che rende la sua critica più deprimente, oltre ad essere il segno della profonda indifferenza di gran parte dei giornalisti su questioni ormai fondamentali anche per il nostro sistema economico (almeno questa connessione la dovrebbero vedere), è di confondere l’osservazione scientifica con l’ideologia.

Ancora peggiore è l’impressione che se ne ricava di non fare il minimo sforzo per tentare di comprendere argomenti, benché complessi, vitali per le generazioni future. Allora, per questo consigliamo ancora di più di vedere, rivedere e far vedere queste trasmissioni, piene anche di soluzioni e strategie piccole e grandi per affrontare la crisi climatica ed energetica. Trasmissioni che sono una boccata d’aria pura dentro un’informazione ormai stanca schiava del teatrino politico e del vuoto di idee e di visioni che viene lì spesso rappresentato.

Qui sotto si può rivedere la terza puntata: Ghiacciai, mari e resilienza (approfondimenti e bibliografia della 3a puntata)

Vedi la prima e la seconda puntata di “Scala Mercalli

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