Collegato ambientale, l’Autorità contro l’estensione dei SEU

In una segnalazione in merito al cosiddetto DdL Collegato ambientale, attualmente all'esame del Senato, l'AEEGSI esplicita la sua contrarietà alle varie norme che amplierebbero il perimetro di applicazione della definizione di SEU. Il testo in discussione estenderebbe i benefici dei SEU a impianti fino a 20 MW e a configurazioni con più utenze.

ADV
image_pdfimage_print

L’Autorità per l’energia torna a fare sentire la sua voce, decisamente ostile a provvedimenti che favoriscano un ulteriore aumento dell’autoconsumo, “non perchè l’AEEGSI sia contraria all’aumento dell’autoconsumo in quanto tale – precisano dal Regolatore – ma per gli effetti che questo avrebbe sulla redistribuzione degli oneri di sistema”.

Nell’ultima segnalazione l’Authority infatti dà parere contrario alle norme che amplierebbero la definizione di Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) contenute nel cosiddetto Collegato ambientale, cioè il DdL “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, attualmente all’esame, in seconda lettura, della Commissione territorio, ambiente, beni ambientali del Senato.

L’Autorità ritiene “non sostenibile” e chiede di sopprimere la previsione dell’art. 8, come formulato nella versione originale del DdL (allegato in basso), che permetterebbe (modificando il decreto 115/2008) di fare SEU con impianti oltre ai 20 MW di potenza (il limite attuale) ed estenderebbe la definizione a nuove possibilità di titolarità degli impianti: si potrebbero in sostanza avere più clienti in un SEU a patto che siano “società riconducibili al medesimo gruppo societario”.

Ciò estenderebbe la platea dei soggetti che godono delle esenzioni tariffarie derivanti dalla qualifica di SEU e di SEESEU (Sistema Esistente Equiparato ai SEU) e per il Regolatore “tale estensione a parità di gettito necessario per la copertura degli oneri generali di sistema, comporterebbe un aggravio significativo di spesa per tutti gli altri clienti finali del settore elettrico”. Da qui la richiesta di stralcio.

A maggior ragione e per lo stesso motivo l’Autorità è contraria ai vari emendamenti (vedi link in basso) che estenderebbero la definizione di SEU, ammettendo la presenza di più clienti finali (si vedano in proposito gli emendamenti 8.6, 8.12 e 8.0.1). “Peraltro – si osserva nella segnalazione – in presenza di più clienti finali, non si avrebbe più un sistema d’utenza, ma una vera e propria rete elettrica privata (ovvero un sistema di distribuzione chiuso di cui alla direttiva 2009/72/CE)”.

Si ritiene, inoltre, “non sostenibile” l’introduzione dell’istituto dell’Energy Share nel decreto legislativo n. 115/08, prevista dall’emendamento 8.15. In tal modo, sottolinea l’AEEGSI “si configurerebbe un SEU fortemente esteso senza più vincoli territoriali, senza necessità di un collegamento privato diretto tra impianto di produzione e impianto di consumo, nonché ammettendo una pluralità di clienti finali. Appare evidente che tale definizione verrebbe introdotta con l’esclusiva finalità di non versare gli oneri generali di sistema e non con la finalità di condividere commercialmente l’energia elettrica prodotta da un impianto alimentato da fonti rinnovabili.”

Un “no” deciso dal regolatore arriva anche all’abrogazione proposta della norma del ‘decreto Competitività’ che ha limitato l’esenzione dal pagamento degli oneri di sistema sull’energia autoconsumata negli impianti a rinnovabili sopra ai 20 kW (l’articolo 24 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito nella legge 11 agosto 2014, n. 116 ).

Il Regolatore si oppone anche all’esclusione totale degli oneri per lo “scambio sul posto altrove”, limitata ai Comuni fino a 20mila abitanti a al ministero della Difesa nei casi in cui il punto di immissione non corrisponda con quello di prelievo.

La segnalazione AEEGSI (pdf)

Il DdL in discussione (pdf)

Gli emendamenti al DdL

ADV
×