Tra ieri sera e questa mattina il ministero del Tesoro ha venduto il 5,7% di Enel, corrispondente a circa 540 milioni di azioni ad un un range di prezzo di vendita non inferiore a 4 euro, la soglia minima fissata dal ministero dell’Economia. Il corrispettivo della vendita, si legge in una nota del Tesoro, ammonta complessivamente a circa 2,2 miliardi di euro.

La quota di Enel in possesso al ministero dell’Economia scende così dal 31,2 al 25,54%. Il titolo oggi apre in calo.

L’operazione, spiega la nota del MEF, è avvenuta con un Accelerated Book Building – ABB” riservato ad investitori qualificati in Italia, come definiti all’art. 34-ter, comma 1, lett. b, del regolamento Consob n. 11971/1999, e ad investitori istituzionali esteri.

BofA Merrill Lynch, Goldman Sachs International, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. e UniCredit Corporate & Investment Banking hanno svolto il ruolo di Joint Bookrunners nell’ambito dell’Operazione.

Il MEF si è impegnato con i Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni Enel per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi Joint Bookrunners e salvo esenzioni come da prassi di mercato. EQUITA SIM S.p.A. e Clifford Chance hanno assistito il MEF nell’ambito dell’operazione, rispettivamente in qualità di advisor finanziario e advisor legale.