Enel: il Tesoro vende il 5,7%, partecipazione scende al 25,5%

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Il ministero del Tesoro ha venduto circa 540 milioni di azioni, per un incasso di circa 2,2 miliardi di euro. La quota di Enel in possesso del ministero scende così dal 31,2 al 25,54%. Il titolo oggi apre in calo.

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Tra ieri sera e questa mattina il ministero del Tesoro ha venduto il 5,7% di Enel, corrispondente a circa 540 milioni di azioni ad un un range di prezzo di vendita non inferiore a 4 euro, la soglia minima fissata dal ministero dell’Economia. Il corrispettivo della vendita, si legge in una nota del Tesoro, ammonta complessivamente a circa 2,2 miliardi di euro.

La quota di Enel in possesso al ministero dell’Economia scende così dal 31,2 al 25,54%. Il titolo oggi apre in calo.

L’operazione, spiega la nota del MEF, è avvenuta con un Accelerated Book Building – ABB” riservato ad investitori qualificati in Italia, come definiti all’art. 34-ter, comma 1, lett. b, del regolamento Consob n. 11971/1999, e ad investitori istituzionali esteri.

BofA Merrill Lynch, Goldman Sachs International, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. e UniCredit Corporate & Investment Banking hanno svolto il ruolo di Joint Bookrunners nell’ambito dell’Operazione.

Il MEF si è impegnato con i Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni Enel per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi Joint Bookrunners e salvo esenzioni come da prassi di mercato. EQUITA SIM S.p.A. e Clifford Chance hanno assistito il MEF nell’ambito dell’operazione, rispettivamente in qualità di advisor finanziario e advisor legale. 

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