Parigi 2015, la proposta dell’UE: taglio globale della CO2 del 60% al 2050

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Un documento riservato pubblicato in rete mostra la proposta che l'UE presenterà domani in vista della COP 21 di dicembre. L'Europa punta per una riduzione dei gas serra a livello mondiale del 60% entro il 2050 e caldeggia un protocollo nell'ambito dell'UNFCCC che entri in vigore non appena ratificato dai Paesi responsabili per l'80% delle emissioni.

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L’Unione Europea a Parigi metterà sul tavolo l’obiettivo di tagliare le emissioni mondiali del 60% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. Le anticipazioni sulla proposta europea, che sarà resa nota domani, arrivano da un documento riservato diffuso in rete ieri (allegato in basso).

L’Europa emerge, confermerà il suo pacchetto di obiettivi per il 2030, che sarà la base dell’impegno volontario nazionale – Intended Nationally Determined Contribution (INDC) – che ogni parte dovrà presentare alla COP 21 dell’UNFCCC che si terrà a dicembre a Parigi.

La bozza di documento sostiene però anche che il mondo debba puntare anche a tagliare le emissioni del 60% entro il 2050 e che, se da Parigi non usciranno impegni tali da “mettere il mondo sulla traiettoria giusta” verso questo obiettivo, l’eventuale gap di impegni dovrà essere colmato individuando ulteriori azioni a partire dal 2016.

La proposta UE inoltre contiene dei punti che potrebbero non essere graditi dalle altre parti che parteciperanno alla conferenza di Parigi. Soprattutto, l’Europa sostiene che l’accordo sul clima dovrà arrivare “preferibilmente sotto forma di un protocollo nell’ambito del UNFCCC”: una strada che metterebbe in grossa difficoltà nazioni che sono contrarie a un accordo vincolante o che, come gli Usa di Obama, avrebbero difficoltà a far ratificare dai propri parlamenti un trattato internazionale.

“Le principali economie, in particolare UE, Cina e Usa, dovrebbero mostrare una leadership politica aderendo al protocollo il più presto possibile”, si legge nella bozza, protocollo che “dovrebbe entrare in vigore non appena ratificato dai Paesi responsabili per l’80% delle emissioni globali”. 

La bozza circolata

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