Mercato immobiliare italiano 2014: ancora scadente la qualità energetica

Nel 2014 quasi il 90% della compravendita di immobili è in classe G, anche se cresce il dato del segmento per gli immobili di classe A+ e A. La ancora scarsa utilità dello strumento 'certificazione energetica'. L'indagine di Enea, I-Com e Fiaip sull’andamento del mercato immobiliare nella prospettiva dell’efficienza energetica. Elaborate le risposte di oltre 1.000 agenti immobiliari.

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Le case che non sprecano energia si vendono meglio. I dati per il 2014 emergono dall’indagine promossa dall’Enea, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (FIAIP) sull’andamento del mercato immobiliare visto nella prospettiva dell’efficienza energetica e frutto delle elaborazioni delle risposte di oltre 1.000 agenti immobiliari.

Il mercato rimane dominato da immobili di qualità energetica molto scadente, cioè la G (anche per l’evidente peso degli edifici vecchi nello lo stock immobiliare), che, a seconda della tipologia di immobile, varia tra il 63% per i trilocali e il 72% dei monolocali. Tuttavia nelle dinamiche di mercato di alcuni segmenti sembra aumentare il peso della qualità energetica, come nel caso degli immobili di pregio: il dato delle compravendite in questo segmento per gli immobili di classe A+ e A è passato al 10%, rispetto al 6% del 2013. Nel complesso le compravendite 2014 di immobili appartenenti alle prime quattro classi energetiche (A+; A; B e C) rappresenta tra il 10% e il 14% del mercato, anche se per ciascuna tipologia di immobile la classe C rappresenta circa la metà delle transazioni.

Incoraggianti anche i dati relativi alle nuove costruzioni: crescono sensibilmente nel 2014 il peso delle compravendite di immobili efficienti rispetto all’anno precedente. In calo però lo stesso dato per gli immobili ristrutturati, segno che l’efficienza energetica non è un elemento sufficientemente valorizzato nelle ristrutturazioni edilizie. Infatti, le compravendite 2014 di immobili nuovi si sono realizzate per edifici di classe A+, A e B nel 49% dei casi (erano il 40% nel 2013); lo stesso dato per gli immobili ristrutturati crolla al 6%, dimezzandosi rispetto al 2013.

È notevole dunque il potenziale di efficientamento energetico degli immobili da ristrutturare per i quali quasi il 90% delle compravendite nel 2014 è riferibile ad edifici in classe G (dato di poco inferiore rispetto al 2013).

Anche il rapporto con il tema dell’efficienza energetica degli attori del mercato immobiliare “presenta luci ed ombre”, segnalano Enea, I-Com e Fiaip. Se da una parte aumenta la consapevolezza dell’importanza della variabile energetica di un edificio sia da parte di chi compra che di chi vende un immobile, lo strumento della certificazione energetica continua a non essere percepito come utile nell’orientare il mercato verso immobili efficienti. Peggiora infatti il dato della percezione dell’utilità dello strumento nella lettura comparata dei dati 2014 e 2013: questa criticità potrebbe essere in parte dovuta alle frequenti modifiche normative a livello nazionale e alla frammentazione della materia a livello regionale.

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