Fotovoltaico: la cancellazione della Robin tax compensa i danni dello spalma-incentivi?

La cancellazione della Robin Tax da parte della Corte Costituzionale compenserà la riduzione retroattiva degli incentivi in conto energia per il fotovoltaico? Secondo i calcoli fatti da alcune aziende è così. Ma gli effetti si sentiranno solo dal prossimo anno.

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La cancellazione della Robin Tax da parte della Corte Costituzionale compenserà la riduzione retroattiva (spalma incentivi) degli incentivi in conto energia per il fotovoltaico? Secondo i calcoli fatti da alcune aziende la risposta è sì.

Come abbiamo riportato, di recente la Consulta si è pronunciata bollando come incostituzionale la Robin tax, l’addizionale Ires che grava sul settore energetico dal 2008 e che nel 2013 è stata estesa agli impianti a fonti rinnovabili con ricavi oltre i 3 milioni di euro e imponibile di oltre 300mila euro. La pronuncia, arrivata con sentenza del 9 febbraio, avrà effetti soltanto per il futuro: non ci saranno dunque rimborsi alle imprese.

Ma l’abolizione dell’addizionale dovrebbe portare un po’ di sollievo ad alcune aziende del fotovoltaico, i cui bilanci sono stati messi a dura prova dai tagli retroattivi dello spalma-incentivi.

Ad esempio, come fa sapere in una nota l’amministratore delegato di Etrion, Marco Northland, la decisione della Consulta, che riduce la tassazione ordinaria applicabile alla gran parte delle aziende energetiche dal 34 al 27,5%, “aumenterà il flusso di cassa del nostro portafoglio di 60 MW installati in Italia di quasi 1 milione di dollari all’anno, annullando l’effetto della recente riduzione del conto energia italiano”.

La nota di Etrion (pdf)

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