C’è il segno meno nei consumi energetici nazionali del 2014

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I consumi petroliferi calano del 4,4% sul 2013, quelli elettrici del 3% e il gas tracolla a -11,5%. Questi i dati provvisori 2014 dei consumi energetici in Italia. Per prodotti petroliferi e gas si torna alla domanda, rispettivamente, di metà anni '60 e del 1998. Crolla la richiesta di energia causa crisi, ma serve anche ripensare le previste infrastrutture.

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Non abbiamo ancora i dati definitivi del 2014 sui consumi di energia del nostro paese, ma possiamo anticipare che il segno ‘meno’ è presente in tutti i settori. La causa è da ricercarsi ovviamente nella crisi produttiva nazionale legata ad una domanda aggregata in forte calo da almeno 5 anni. Ci sarà tempo di analizzare nel dettaglio le serie storiche di questi ultimi anni, ma il segnale, al di là di qualche elemento positivo come la crescita delle fonti rinnovabili elettriche (coprono il 37,5% della domanda) e termiche e di una, ancora limitata, incidenza delle iniziative per il risparmio e l’efficienza energetica, è che bisognerà fare i conti con la stagnazione del nostro sistema produttivo, un mutamento della domanda e con un’idea di sistema infrastrutturale energetico che andrà ripensato con una visione di lungo periodo e più attenta alla sostenibilità ambientale.

Partiamo con i dati dei consumi petroliferi: sono stati pari a circa 57,6 milioni di tonnellate, con un calo del 4,4% (‐2.623.000 tonnellate) rispetto al 2013. In pratica si è ritornati sui livelli di metà degli anni ‘60 (fonte UP). Nell’ambito di questo dato, i consumi di benzina nel 2014 hanno avuto un calo dell’1,8% (‐145.000 tonnellate) e quelli di gasolio un rialzo dell’1,8 % (+394.000 tonnellate). Nel 2014 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 30,7 milioni di tonnellate, evidenzia tuttavia un aumento dello 0,8% (+ 249.000 tonnellate).

Dei consumi elettrici abbiamo già detto: secondo Terna nel 2014 sono risultati del 3% inferiori a quelli del 2013, oltre 9 TWh in meno. Mai il consumo elettrico era stato così basso dal 2001 (305 TWh).

Sul gas il tracollo dei consumi è ancora più evidente. Non sono stati ancora pubblicati i dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico per il mese di dicembre, ma secondo le statistiche provvisorie fornite da SNAM possiamo desumere che nel 2014 siano stati consumati poco meno di 62 Gmc (miliardi di metri cubi di gas a 38,1 MJ/mc), 8 miliardi di m3 in meno del 2013 e una riduzione percentuale pari all’11,5%. I consumi tornano così al 1998, cioè a 16 anni fa, quando furono pari a 62,6 Gmc. I consumi di gas naturale sono in calo costante dal 2010, anno in cui la domanda fu di circa 83 Gmc, cioè 21 miliardi di m3 in più rispetto a oggi.

Oltre al clima mite, il forte calo della domanda nel 2014 è da attribuirsi anche per la riduzione dell’uso del gas nella produzione elettrica. Assoelettrica rileva che “il forte decremento nella produzione termoelettrica convenzionale è stato quasi integralmente a carico del gas naturale (circa 90,8 TWh, dunque -15,2 TWh rispetto al 2013), a seguire la contrazione della produzione da combustibili solidi (-2,3 TWh) e da prodotti petroliferi (-1,8 TWh)”. Si riscontra comunque un rallentamento del trend negativo rispetto ai valori di decremento dell’anno passato, soprattutto a causa della minore diminuzione della produzione da prodotti petroliferi. Nel 2013 il termoelettrico ha richiesto circa il 30% dei consumi di gas naturale.

Anche la produzione nazionale di gas è in continuo calo: nel 2014 sono stati prodotti 7,1 miliardi di m3 (-7,8% sul 2013). Ma soprattutto va detto che la produzione è in progressivo calo dal 1997, quando si superò quota 19 Gmc.

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