Nel 2015 revisione degli oneri di rete per gestire l’autoconsumo. Altra tegola per il FV?

L'Autorità per l'Energia vara il Quadro strategico per il quadriennio 2015-2018. Elenca interventi prioritari da attuare sui mercati energetici, con tanto di cronoprogramma. Novità su servizi di dispacciamento e rinnovabili, gestione degli accumuli di rete, capacity market, bollette ed elettrotecnologie efficienti. E continuano i timori dell'Aeegsi per la crescita dell'autoconsumo.

ADV
image_pdfimage_print

Capacity market operativo  a breve e aperto a tutti, riforma del mercato elettrico per adattarlo alla presenza delle fonti non programmabili e una revisione delle tariffe che affronti la ‘spinosa’ questione della crescita dell’autoconsumo: gli oneri di rete, già nel 2015 per i clienti domestici e nel 2016 per gli altri, verranno spostati dalla componente variabile della bolletta a quella fissa. Questi sono solo alcuni degli interventi prioritari che l’Autorità per l’Energia ha annunciato varando il suo Quadro strategico per il quadriennio 2015-2018, già illustrato a grandi linee con un documento di consultazione uscito a novembre e che nella sua versione finale (allegato in basso) contiene un cronoprogramma e diverse novità.

Nella sua strategia l’Autorità esprime l’urgenza di adattare le regole ad un sistema elettrico in rapido cambiamento: si parla di “uno sviluppo tecnologico difficilmente prevedibile, che potrebbe portare nell’arco di alcuni anni ad un rilevante sviluppo dei sistemi di accumulo o di nuovi utilizzi nel settore del trasporto (diffusione di veicoli elettrici) o negli usi termici (diffusione di pompe di calore elettriche), fino alla possibilità per la domanda di partecipare attivamente al mercato dell’energia e/o dei servizi su vasta scala (demand side response)”.

Al centro del cambiamento in atto c’è il prosumer: la nuova figura del consumatore-piccolo produttore di energia elettrica, in grado di immettere in rete quanto prodotto in eccesso rispetto alle proprie esigenze di consumo. La crescita dell’autoconsumo è da sempre vista con preoccupazione dall’Autorità. Il timore (a nostro avviso infondato) è che si restringa eccessivamente il volume dei consumi soddisfatti dalla rete pubblica, con relative conseguenze in termini di oneri di sistema e di rete, che al momento vengono pagati in maniera proporzionale all’energia prelevata dalla rete, eccetto una piccola percentuale di oneri di sistema che dopo le recenti novità normative del decreto Competitività, ora convertito in legge, si paga anche sui kWh autoprodotti dagli impianti con potenza sopra i 20 kW.

Ecco che allora nel quadro strategico si annuncia che, nel 2015 per i clienti domestici, e anche per gli altri nel 2016 , “la struttura complessiva delle tariffe di rete dovrà essere oggetto di una profonda revisione (…) alla luce dello sviluppo della generazione distribuita e dell’autoconsumo in sito e della necessità di garantire gli investimenti effettuati anche a fronte di una riduzione dell’energia elettrica prelevata dalla rete di distribuzione”.

Attualmente per il cliente domestico tipo gli oneri di rete pesano per poco più del 17% del costo del kWh in bolletta. La “profonda revisione” che l’Autorità ha in mente, andrà nel senso di trasformare gli oneri di rete, ancora non si sa se parzialmente o in toto, in un costo fisso che i clienti pagheranno in base a vari parametri (come ad esempio la potenza impegnata), anziché in base ai kWh prelevati dalla rete. Una riforma in tal senso potrebbe diminuire la convenienza del fotovoltaico in autoconsumo, anche se bisognerà conoscere i dettagli della riforma per capire come e quanto.

Un altro tra i punti che riguardano la bolletta è ch, già quest’anno dovrà essere completata la riforma della tariffa elettrica di rete per i clienti domestici, “rimuovendo in tal modo un importante ostacolo alla penetrazione delle elettrotecnologie efficienti”. Si proseguirà dunque il lavoro iniziato con l’introduzione della tariffa sperimentale D1 per le pompe di calore.

Come detto, tra i molti punti su cui l’Aeegsi vuole accelerare c’è il capacity payment, cioè la remunerazione della potenza flessibile messa a disposizione dal sistema. Un progetto pilota partirà già nella seconda metà di quest’anno, per concludersi nel primo semestre 2016: permettendo di partecipare al capacity market anche ad operatori esteri, si consentirebbe al meccanismo di entrare in funzione prima, perché si eviterebbe una possibile procedura di infrazione da parte della UE.

Già quest’anno si inizierà a lavorare poi ad un Testo unico per il mercato dei servizi di dispacciamento, che entro fine anno dovrebbe essere riformato in modo da consentire la partecipazione anche agli impianti a fonti rinnovabili. Tra il secondo semestre 2015 e il primo del 2016 si prevede l’apertura del mercato della capacità dal lato domanda, mentre entro metà 2017 è previsto l’avvio di uno o più segmenti riservati alla negoziazione di capacità flessibile, aperti anche alle rinnovabili e agli accumuli.

Riguardo ai sistemi di accumulo per la rete è da sottolineare che la gestione potrebbe essere affidata a soggetti terzi che non siano Terna o i distributori: la valutazione di tale opzione sarà effettuata tra inizio 2017 e la prima metà del 2018.

Sempre per aumentare la flessibilità del sistema, i mercati elettrici – scrive il Regolatore – dovrebbero essere riformati in modo da consentire agli operatori di aggiustare le proprie posizioni commerciali fino a poco prima del tempo reale, cosa che consentirà anche agli impianti alimentati da fonti rinnovabili intermittenti di assumere posizioni commerciali più aderenti agli effettivi profili di immissione.

Il Quadro strategico per il quadriennio 2015-2018 Aeegsi (pdf)

ADV
×