Pellet: Iva dal 10 al 22%, una tassa indiretta che colpirebbe oltre 2 milioni di famiglie

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La proposta di aumentare l'Iva sul pellet portandola dal 10 al 22%, bocciata alla Camera, torna al Senato, con un emendamento del Governo alla legge di Stabilità, attualmente all'esame della Commissione Bilancio. Una tassa indiretta che colpirebbe oltre 2 milioni di famiglie e farebbe crescere il prezzo del combustibile di oltre 31 euro la tonnellata, cioè circa 50 €cent a pacco da 15 kg.

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La proposta di aumentare l’Iva sul pellet portandola dal 10 al 22%, sventata alla Camera, torna al Senato, con un emendamento del Governo alla legge di Stabilità, attualmente all’esame della Commissione Bilancio.

Come i lettori di QualEnergia.it ricorderanno, era stato bocciato alla Camera un emendamento all’art. 19 della legge che prevedeva l’aumento dell’IVA sul pellet dal 10% al 22%. Ora però il Governo ha riproposto al Senato l’innalzamento dell’Iva, sempre dal 10 al 22%.

Secondo i nostri calcoli, su un sacco da 15 kg di pellet – costo indicativo dai 4,8 ai 5,6 euro – l’aumento dell’Iva previsto  produrrebbe un rincaro di circa 50 centesimi di euro. Su una tonnellata, costo indicativo 320-360 euro, il maggior costo per il consumatore sarebbe invece di 31-35 euro (su costi e benefici di pellet e legna si veda il nostro speciale tecnico: Riscaldarsi con il pellet e con la legna).

L’emendamento governativo è tra quelli su cui la Commissione Bilancio voterà a partire da oggi pomeriggio. Sono stati presentati altri sub-emendamenti per annullare l’aumento, ma l’unica probabilità realistica che l’innalzamento dell’Iva sul combustibile legnoso non diventi realtà sembra essere che il governo stesso ritiri l’emendamento.

La relazione tecnica dell’esecutivo si attende dall’operazione 96 milioni di euro di maggior gettito, grazie ai 3,3 milioni di tonnellate di pellet consumati in Italia, il principale consumatore europeo con oltre 2 milioni di utilizzatori. Le maggiori entrate dovrebbero essere destinate al fondo per la riduzione delle imposte.

Amaro il commento di Marino Berton, direttore generale di AIEL, l’associazione italiana per l’energia dal legno, nonché membro di FREE, il coordinamento delle associazioni delle rinnovabili e dell’efficienza energetica: “Il pellet – spiega a QualEnergia.it – è una soluzione che oltre due milioni di famiglie hanno adottato per cercare di ridurre le spese per il riscaldamento. Prendere i soldi per il fondo per la riduzione delle imposte, aumentando l’Iva su questo combustibile è paradossale: per ridurre la tassazione diretta, proporzionale al reddito, si applica una forma di tassazione indiretta che colpisce il bilancio delle famiglie che hanno scelto di scaldarsi con il pellet, in gran parte famiglie dei ceti popolari che scelgono questo combustibile proprio per risparmiare.”

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