Nel piano europeo per gli investimenti anche 100 miliardi per il nucleare?

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Nella lista di circa 2mila progetti candidati da Stati e Commissione per il programma da 315 miliardi del Fondo europeo per gli investimenti strategici sono diversi quelli legati all'atomo: tra nuove centrali e altri interventi attirerebbero complessivamente 100 miliardi di euro. Investimenti, che se approvati, sarebbe difficile definire “strategici”.

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Il massiccio nuovo programma di investimenti UE potrebbe finanziare anche il nucleare. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), il cui focus sono “le infrastrutture, in particolare nella banda larga e le reti energetiche, l’istruzione, la ricerca e innovazione, le energie rinnovabili, le PMI e le imprese a media capitalizzazione” potrebbe cioè promuovere progetti costosi, problematici e pericolosi – dunque tutt’altro che “strategici” – come le centrali nucleari.

Precisamente, nel calcolo fatto da una trasmissione del servizio pubblico tedesco, ARD, ben 100 miliardi di euro dei 315 previsti potrebbero finire a progetti legati all’atomo. Nella lista dei progetti presentati (vedi allegati in fondo) sono diversi quelli legati a questa fonte controversa. Ad esempio, la Polonia nella lista ha inserito un nuovo reattore da 3 GW, la Gran Bretagna altri 3 impianti, mentre i progetti della Romania si limitano a programmi per modernizzare gli impianti esistenti.

Che il nucleare benefici del fondo Feis, va chiarito, è per ora solo una possibilità. Gli elenchi dei progetti che Stati membri e Commissione hanno presentato alla task force che li selezionerà, costituiscono solo un punto di partenza. Prima di essere presi in considerazione per un eventuale finanziamento tutti i progetti individuati dalla task force dovranno essere sottoposti a un vaglio approfondito.

D’altra parte si parla di una manciata di progetti legati all’atomo in un elenco di circa 2mila: i 100 miliardi che sarebbero investiti in nucleare, nell’improbabile eventualità che tutti i progetti presentati accedano ai finanziamenti, vanno messi in proporzione ai circa 1300 miliardi di euro totali che si ottengono sommando tutti i progetti presentati, mentre il piano europeo prevede investimenti complessivi (tra pubblici e privati) per 315 miliardi.

Il Feis avrà una dotazione di 21 miliardi di euro: 16 miliardi sotto forma di garanzie provenienti dal budget della Commissione e 5 miliardi stanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Quest’ultima, che avrà il compito di gestire il Fondo, potrà erogare in questo modo prestiti per 63 miliardi, che sosterranno investimenti privati per 252 miliardi: è così che si ottiene il totale di 315 miliardi, cifra che comunque potrà crescere ulteriormente con i finanziamenti dei singoli Stati membri che saranno esclusi dal calcolo dei deficit nazionali.

In base alle stime di Bruxelles, le misure proposte potrebbero aggiungere tra i 330 e 410 miliardi di € al Pil dell’Unione Europea nell’arco dei prossimi tre anni e creare fino a 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro. La Commissione calcola che ogni euro pubblico mobilitato nel fondo genererà circa 15 euro di investimenti che altrimenti non sarebbero stati effettuati.

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