Domanda di gas in Italia: un anno in caduta libera

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Anche a novembre si registra un forte calo dei consumi di gas naturale (-11,4%). La domanda è bassa nei consumi civili e negli usi del termoelettrico. Sembra confermarsi la nostra stima su base annuale: circa 63 mld di mc, cioè -10% sul 2013 e un ritorno ai volumi richiesti del 1998. Lontano il picco della domanda del 2005 di 86,2 mld di mc.

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Ancora in picchiata i consumi di gas in Italia. Secondo la Staffetta Quotidiana la diminuzione dei consumi di novembre (5.706 milioni di mc) sullo stesso mese di un anno fa è dell’11,4% (i dati sono stati elaborati sul preconsuntivo di Snam Rete Gas).

Sempre a livello di stima il dato per i primi 11 mesi del 2014 è pari ad un consumo totale di circa 54,2 miliardi di mc di gas naturale. Questo vuol dire che il calo (su base dati Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l’Energia) sul 2013 sarebbe pari all’11,3%, mentre rispetto al 2012 è del 17,5%.

Per quanto concerne il mese di novembre 2014 la domanda è stata bassa nel settore civile (-12,6%, rispetto al novembre 2013), soprattutto a causa delle temperature miti e, al solito, nel settore termoelettrico; qui il calo sullo stesso mese dell’anno scorso è anche più ampio: -14,8% (-1.442 milioni di mc).

Poco più di un mese fa, elaborando i dati statistici sul consumo di gas naturale disponibili fino ad agosto, avevamo stimato che a fine anno la domanda si sarebbe attestata sui 62-63 miliardi di mc. In effetti, presupponendo un consumo a dicembre in linea con quanto si è verificato nel 2013 e nel 2012 (circa 9 mld di mc), il dato cumulativo sarebbe su queste cifre. Ciò significherebbe una diminuzione del 10% circa sul 2013 e soprattutto che i nostri consumi nazionali di gas naturale tornano ai livelli del 1998, cioè a 16 anni fa.

Il picco del fabbisogno di gas naturale si è avuto nel 2005 con 86,2 miliardi di mc: se venisse confermato il dato per quest’anno di 63 mld di mc, il decremento da quel picco sarebbe pari al 27%!

Sicuramente l’incidenza della riduzione del gas nelle centrali elettriche, che rappresentano circa il 30% dei consumi, sta pesando su questo forte calo. E visto che non si prevede un ritorno immediato, o forse mai più, ad una produzione di energia elettrica come quella di alcuni fa anni, si può ipotizzare che la domanda di gas non crescerà di molto anche nei prossimi anni. Queste previsioni sono mostrate anche nel piano decennale della SNAM (pdf) in cui si ritiene che nel 2023 non si arriverà a superare quota 75 mld di metri cubi per la domanda nazionale.

Consideriamo anche che nel 2013 il consumo di gas naturale per la produzione termoelettrica è stato di 21,2 miliardi di mc e che quest’anno scenderà di certo sotto la soglia dei 19 mld di mc. Dunque, rispetto al picco dei consumi di gas per uso in centrali (34,1 mld mc negli anni 2007 e 2008), cioè significherebbe un decremento addirittura del 45-46% per questo specifico utilizzo.

Per quanto riguarda l’importazione di gas, mediamente oramai quasi il 95% del totale dei nostri consumi domestici, quest’anno il trend è di un decremento del 7% (dati fino al 31 ottobre).

La tendenza di una diminuzione della domanda di gas naturale è presente anche su scala europea. Secondo i dati di Eurogas il consumo su base annua dovrebbe registrare un calo del 9%: il 2014 sarà così il quarto anno consecutivo in cui il consumo di gas europeo calerà. Le cause sono diverse: crisi economica, bassi prezzi del carbone e della CO2, forte crescita della generazione da rinnovabili e calo della produzione da cicli combinati e (soprattutto nel primo semestre 2014) temperature sopra le medie.

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