Spalma-incentivi, assoRinnovabili: “ritardo decreti impedisce scelta, si proroghi il termine”

  • 14 Novembre 2014

Restano solo 10 giorni per decidere tra le opzioni dello Spalma-incentivi, ma ancora manca il decreto che dovrebbe disciplinare l'accesso ai finanziamenti bancari garantiti dalla CDP previsto dalla terza opzione. AssoRinnovabili chiede uno slittamento del termine di almeno 60 giorni dall'emanazione del decreto.

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AssoRinnovabili ha scritto una lettera al Governo (vedi allegato in basso) per protestare contro il ritardo nell’emanazione del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, previsto dal comma 5 dell’art. 26 del D.L. 91/2014 convertito nella L. 116/2014, che dovrebbe disciplinare i criteri e le modalità con cui Cassa Depositi e Prestiti dovrà fornire provvista o garanzie alle banche che finanzieranno i produttori di energia fotovoltaica interessati dai tagli dello spalma-incentivi, nonché i criteri e le modalità con cui l’esposizione di Cassa Depositi e Prestiti sarà garantita dallo Stato.

“Si tratta di un provvedimento fondamentale e molto atteso dagli operatori che rappresentiamo – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – in quanto essenziale per l’applicazione dello Spalma Incentivi. Il Governo su questo punto è senza scuse: impone agli operatori fotovoltaici di scegliere la modalità con cui sarà ridotta la tariffa, ma, incredibilmente, non fornisce gli strumenti e le informazioni necessari affinché tale decisione possa essere presa in maniera seria e consapevole”.

A peggiorare pesantemente la situazione – si legge nel comunicato – il decreto attuativo che disciplina le percentuali di rimodulazione e che stabilisce il termine del 30 novembre per comunicare al GSE l’opzione di riduzione, è stato emanato con grave ritardo, sottraendo ai produttori ben 23 giorni per effettuare la scelta. Ad oggi, restano poco più di 10 giorni lavorativi per procedere. “Una vera e propria corsa contro il tempo”, commenta l’associazione. 

assoRinnovabili ha pertanto chiesto uno slittamento del termine del 30 novembre di almeno 60 giorni rispetto all’emanazione del decreto MEF che regolerà l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti, cosí da tutelare i produttori, garantendo un tempo sufficiente per valutare quale opzione sia la più idonea per ciascun impianto.

“Sembra – conclude Re Rebaudengo – che non si voglia tener conto della complessità della scelta cui va incontro l’operatore: oltre all’analisi dell’impatto economico e finanziario delle singole opzioni, infatti, la decisione finale del produttore dovrà poi essere condivisa e approvata dagli organi decisionali dei principali istituti bancari”.

Intanto, il numero delle aziende che stanno aderendo al ricorso contro lo Spalma Incentivi promosso dall’associazione e che mira a farlo dichiarare illegittimo, cresce costantemente.

La lettera di assoRinnovabili (pdf)

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