RECOIL: recuperare l’olio vegetale usato in cucina e trasformarlo in energia

  • 10 Novembre 2014

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Il progetto RECOIL, cofinanziato dalla Commissione Europea, ha permesso di raccogliere dodici mesi 2.122 litri di olio vegetale usato, evitando di immettere in atmosfera circa 125 kg di CO2 equivalente. I primi risultati del progetto sono stati presentati l'8 novembre a Ecomondo.

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Gli oli vegetali esausti vengono considerati ‘rifiuti non pericolosi’, ma se dispersi nell’ambiente possono recare seri danni alla flora e alla fauna. Buttati negli scarichi fognari rendono meno efficace il processo di depurazione dell’acqua; sversati direttamente nei corsi d’acqua o in mare creano un velo in superficie che impedisce il naturale scambio dell’ossigeno con l’aria, con gravi conseguenze per gli ecosistemi.

Un recupero sostenibile dei residui di oli vegetali come prodotto di scarto della frittura, cottura e dei condimenti degli alimenti puó essere fonte di notevoli vantaggi economici e ambientali. Nasce cosí il progetto RECOIL (RECovered waste cooking OIL for combined heat and power production) che, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+, vede come capo fila Azzero CO2 e come partner di progetto Kyoto Club, Legambiente, Cid Software e Conoe.

Avviato nell’autunno del 2011, RecOil si propone di realizzare una filiera ottimizzata per il recupero dell’olio vegetale usato in cucina e per la sua trasformazione in energia termica ed elettrica.

L’8 novembre, in occasione dell’ultima giornata di Ecomondo sono stati presentati i risultati raggiunti dal progetto, che ha permesso di raccogliere complessivamente, in 12 appuntamenti con cadenza mensile, 2.122 litri di olio vegetale usato, evitando l’immissione in atmosfera di circa 125 kg di CO2 equivalente.

Attraverso lo sviluppo di un software realizzato da Cid Software Studio, è stato possibile testare e monitorare la raccolta domiciliare dell’olio vegetale esausto in due comuni pilota: Castell’Azzara (GR) e Ariano Irpino (AV). I risultati sono incoraggianti: i 1.500 cittadini di Castell’Azzara hanno raccolto 910 litri di olio vegetale esausto, con una media annua a persona pari a mezzo litro di olio vegetale esausto, ottenendo anche un premio per l’ottima prestazione. Nello stesso periodo, i 5.000 abitanti di Ariano Irpino hanno raccolto 1.212 litri di olio vegetale esausto, con una media annua di 0,24 litri.

In Italia, dove si stima una produzione di oli vegetali esausti pari a oltre 250mila tonnellate, di cui più della metà prodotte dal consumo domestico, la raccolta dell’olio vegetale esausto potrà essere diffusa solo con la modifica della legge attuale (Codice Ambientale Dlg. 205/2010) e grazie ad attività di sensibilizzazione come quella sperimentata con il progetto RecOil.

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