PMI, scende il prezzo dell’energia ma il risparmio quasi non arriva in bolletta

  • 4 Novembre 2014

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Nelle bollette delle PMI scende il costo dell'energia, ma il beneficio viene frenato da voci “extra” come gli oneri di sistema, aumentati tra il 3 e il 4%, e gli oneri di dispacciamento aumentati del 10%. Le rilevazioni della Camera di Commercio di Milano.

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Nelle bollette delle PMI scende il costo dell’energia, ma il beneficio viene frenato da voci “extra” come gli oneri di sistema e di dispacciamento e da imposte che annullano fino al 12% del risparmio. Lo dimostra un’analisi sull’andamento dei prezzi medi dell’energia elettrica praticati sul libero mercato  per le micro, piccole e medie imprese. Lo studio è stato realizzato dalla Camera di Commercio di Milano con il contributo di Ref Ricerche, ed è stato descritto in un articolo pubblicato il 3 novembre su Il Sole24Ore.

Secondo le rilevazioni (pdf), nel terzo trimestre del 2014 i prezzi all’ingrosso dell’energia sono scesi significativamente e questa variazione si è riflessa sul mercato al dettaglio. Per un’impresa artigiana allacciata in bassa tensione la flessione della componente ‘materia prima‘ è stata pari al 9%. Eppure la bolletta finale è diminuita solo dell’1%. Il differenziale tra il calo dei prezzi e il risparmio effettivo in bolletta è ancora più ampio per un’impresa manifatturiera allacciata in media tensione che, a fronte di un calo dei prezzi dell’energia del 16%, vede una riduzione del conto finale del 5%. Stessa dinamica per un supermercato allacciato in media tensione, per il quale il risparmio del 17% sulla materia prima viene limitato al 5% sulla bolletta finale.

A frenare la discesa – si legge nell’articolo – è stato l’incremento di altre voci della fornitura. Gli oneri di dispacciamento sono infatti aumentati del 10% in tutti e tre i casi considerati, mentre quelli di sistema, destinati al finanziamento delle fonti rinnovabili e di altri sovvenzionamenti, hanno registrato un balzo del 3% per l’impresa artigiana e del 4% per la PMI del settore manifatturiero e per il supermercato.

Per l’impresa artigiana, quindi, la componente ‘materia prima’ pesa ormai appena un terzo sul conto finale (il 32% rispetto al 35% di un anno prima). Per l’azienda manifatturiera il peso della componente energetica è sceso in un anno dal 42 al 37%, mentre per il supermercato è passato dal 40 al 35%. Al tempo stesso anche gli oneri di sistema rappresentano oggi quasi un terzo della bolletta: il 27% per l’impresa manifatturiera e il 28% per il supermercato.

“Nel difficile contesto economico attuale – dichiara Sergio Rossi, dirigente dell’area Sviluppo del territorio e del mercato della Camera di commercio di Milano, secondo quanto riportato dal Sole24Ore – il mercato dell’energia rappresenta una sfida ulteriore che le micro e piccole imprese si trovano ad affrontare. In questo contesto la Camera di Commercio di Milano punta a sviluppare, con l’ausilio delle associazioni di categoria e dei fornitori, uno strumento camerale per aiutare gli imprenditori a confrontare le offerte commerciali presenti sul mercato libero, al fine di agevolare una scelta più consapevole”.

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