Rinnovabili alla conquista delle utility: sono l’80% dell’installato 2013 delle ‘top 100’

Sempre più energia pulita nei mix dei grandi dell'elettricità mondiale. Le sole utility cinesi hanno aggiunto nel 2013 oltre 13 GW di impianti a fonti rinnovabili, grande idro escluso. La classifica delle “più verdi” tra le 100 utility che pesano per il 60% della potenza mondiale: Enel è sesta sia nella classifica generale che per potenza assoluta da nuove rinnovabili.

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Nel 2013 la percentuale di rinnovabili sulla nuova potenza installata dalle compagnie elettriche più grandi al mondo è balzata all’80%, dal 30% del 2012. A investire sul verde in maniera massiccia sono anche e soprattutto le compagnie elettriche cinesi, che da sole l’anno scorso hanno installato 13 GW di rinnovabili, grande idroelettrico escluso. È quanto emerge dalla classifica delle compagnie elettriche “più verdi”, stilata ogni anno da Energy Intelligence e nella quale si valutano 100 utility di tutto il mondo, scelte per taglia del parco di generazione e che assieme pesano per circa il 60% della potenza elettrica mondiale (vedi allegato in basso).

A fronte di 8 GW di impianti a fossili e di 3 GW di nucleare, le 100 aziende censite hanno aggiunto 37 GW di potenza da rinnovabili, di cui 16 da idroelettrico e 21 dalle altre. Per le rinnovabili non-idroelettriche (riferendosi alla sola potenza riconducibile alle utility censite), come detto, ben 13 GW sono stati installati in Cina, 4 GW in Europa, altri 4 negli Usa e 1 GW nel resto del mondo.

In vetta alla classifica generale, che tiene conto sia delle emissioni per MWh del parco di generazione, sia della presenza della penetrazione delle rinnovabili in termini relativi e assoluti, nell’ordine troviamo la spagnola Iberdrola e la portoghese EDP, seguite dalle cinesi China General Nuclear e China Guodian, dalla statunitense NextEra, dall’italiana Enel, sesta, dalla danese Dong, dalla francese Edf e dalla tedesca E.ON. Altra italiana in classifica è A2A, al 35esimo posto.

Nonostante l’incertezza normativa nei propri mercati domestici, specialmente quello spagnolo, Iberdrola ed EDP – si legge nel report – continuano ad essere in testa grazie agli investimenti fatti in altre regioni, come l’America Latina, mente Iberdrola ha puntato anche sull’eolico in mare attraverso la sussidiaria Scottish Power. All’eolico off-shore devono in larga parte il loro punteggio sia Dong che E.On, mentre per come EDF, GDF Suez ed Enel a rendere meno carbon intensive il mix è soprattutto una combinazione di nucleare, idroelettrico ed eolico.

In fondo alla classifica generale ci sono le utility di paesi produttori di carbone, come l’indonesiana PLN (94esima), la polacca PGE (98esima) e la sudafricana Eskom (99esima). Parallelamente, grazie solo all’atomo, utility come l’ucraina Energoatom e la russa Rosatom (entrambe al 17° posto) si difendono bene, mentre le giapponesi scivolano in basso dopo la chiusura dei reattori seguita al disastro di Fukushima.

Interessante allora è fare i conti senza nucleare e grande idroelettrico, per vedere quanto peso hanno le nuove rinnovabili e cioè soprattutto eolico e fotovoltaico (vedi tabelle, click per ingrandire)

A livello di percentuale con, rispettivamente, il 36 e il 32% della potenza gestita sono sempre in testa EDP e Ibredrola, ma va notato che anche China General Nuclear arriva al 30% di nuove rinnovabili nel suo mix produttivo. La nostra Enel qui è tredicesima con il 9%, ma sesta in quanto a capacità assoluta con 9 GW di rinnovabili (sempre grande idroelettrico escluso, vedi tabella sotto).

Come si nota, l’utility con la maggior quantità di potenza da nuove rinnovabili è China Guodian. Le società elettriche cinesi, nonostante la superpotenza continui a ricavare circa l’80% del suo fabbisogno elettrico dal carbone, sono sempre più impegnate nelle fonti pulite. China General Nuclear (terza nella classifica generale), grazie anche a nucleare ed grande idroelettrico ha un mix completamente fossil-free nel quale, come detto, le rinnovabili non-idro, con 5,5 GW, pesano per il 30% della potenza. Tre delle “Big Five” cinesi – Guodian (quinta), China Datang (23) e China Huaneng (24) — sono nella top 25 già dall’anno scorso, mentre China Power Investment (29) e China Huadian hanno guadagnato rispettivamente 18 e 9 posizioni, aumentando la propria potenza installata di rinnovabili del 90% e l’altra del 45%.

Diciamo un buon inizio, ma c’è ancora tantissimo da fare per decarbonizzare il sistema elettrico a livello mondiale.

Il report “EI New Energy Top 100 Green Utilities” (pdf)

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