People’s Climate March, il 21 settembre il mondo manifesta contro i cambiamenti climatici

  • 18 Settembre 2014

Una giornata mondiale di mobilitazione contro i cambiamenti climatici per chiedere ai leader mondiali di definire urgentemente accordi globali, nazionali e locali per arrivare al 100% di energie pulite entro il 2050. A Roma la marcia parte alle 15 da via dei Fori Imperiali.

ADV
image_pdfimage_print

Per cambiare tutto abbiamo bisogno di tutti”. Questo è lo slogan che il 21 settembre 2014 accompagnerà la People’s Climate March, giornata mondiale di mobilitazione contro i cambiamenti climatici proposta da Avaaz.org, e-community internazionale composta da 38.856.323 membri in tutto il mondo.

L’iniziativa in Italia ha visto l’adesione di più di 20 organizzazioni che hanno già risposto all’appello per il clima, tra queste il Coordinamento Power Shift Italia, l’Italian Climate Network, Legambiente, Kyoto Club e il Coordinamento FREE, che si uniranno alla marcia manifestando a Roma dalle 15 in via dei Fori Imperiali.

La mobilitazione internazionale si terrà a due giorni dal Summit sul Clima 2014 – previsto a New York per il 23 settembre con l’obiettivo di discutere degli impegni di contenimento delle emissioni in vista dell’accordo globale sul clima atteso a fine del 2015 nella Conferenza delle Parti di Parigi – e farà da contorno alla consegna della petizione in cui Avaaz.org chiede ai leader mondiali di “definire urgentemente accordi realistici globali, nazionali e locali per modificare rapidamente le nostre società ed economie per arrivare al 100% di energie pulite entro il 2050”. Ad oggi, 18 settembre, i firmatari sono 1.802.424, l’obiettivo è quello di raggiungere almeno le 2.000.000 firme (per firmare la petizione clicca qui).

In aggiunta a questo obiettivo comune, le organizzazioni italiane che scenderanno in piazza il 21 settembre chiedono:

  1. che il tema del cambiamenti climatici diventi un punto prioritario nell’agenda di Governo, assumendo impegni ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, a partire da obiettivi efficaci per la lotta ai cambiamenti climatici e in linea con le raccomandazioni dell’Intergovernamental Panel on Climate Change. In attuazione di questi è necessaria un’accelerazione della trasformazione del sistema di produzione di energia che permetta l’uscita dai combustibili fossili e ponga fine ai sussidi alle fonti fossili, a favore di una generazione energetica distribuita, democratica e pulita
  2. che l’Italia sia portatrice in Europa di una visione lungimirante e ambiziosa nell’attuale dibattito per la definizione dei nuovi obiettivi al 2030 proponendo +40% di risparmio energetico, +45% di fonti rinnovabili, -55% di riduzione di CO2 (La definizione di questi obiettivi determinerà infatti le scelte energetiche e climatiche dei prossimi quindici anni, influenzando la misura con cui si agirà per contenere il surriscaldamento globale)
  3. che l’Italia contribuisca al Fondo Verde per il Clima e mantenga fede agli impegni che erano stati assunti a Copenaghen in tema di finanza per il clima. Finanziamenti per misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici sono, infatti, necessari ed è giusto che l’Italia faccia la sua parte.

“I will link arms with those marching for climate action”. Cosí il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che presiederà il vertice sul clima, mostra il suo sostegno all’iniziativa in una conferenza stampa riportata dal The Guardian. “Urge un’azione sui cambiamenti climatici – ha proseguito Ban Ki-moon – più rimandiamo, più pagheremo con il denaro e con le vite umane”.

ADV
×