Giappone, un anno senza nucleare e senza blackout

  • 9 Settembre 2014

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Per la prima volta negli ultimi 50 anni il Giappone celebra un anno senza energia nucleare. Nessuno dei 48 reattori ha funzionato e sono tuttora spenti. Nessun incremento di CO2. L’efficienza energetica ha sostituito 13 reattori nucleari, le rinnovabili, in particolare eolico e FV, hanno sostituito 3 reattori e continuano a crescere.

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Per la prima volta negli ultimi 50 anni, il Giappone celebra un anno senza energia nucleare. In un anno nessuno dei 48 reattori ha funzionato e sono tuttora spenti. Nessun incremento di CO2. L’efficienza energetica ha sostituito 13 reattori nucleari, le rinnovabili hanno sostituito 3 reattori e continuano a crescere. Sono 530mila gli impianti solari.

Un crollo di produzione unico nella storia “nucleare” del Paese: tutti i suoi 48 reattori sono rimasti spenti, senza che sia mai verificato un blackout, e le stime dimostrano che i giapponesi potrebbero raggiungere il traguardo del 40% con le fonti rinnovabili già al 2020.

Agli sforzi dell’amministrazione Abe per riattivare il nucleare, si oppone la maggioranza dei cittadini giapponesi che – a fronte dei tragici rischi di questo tipo di tecnologia – vorrebbe invece puntare il proprio futuro sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.
Il governo nipponico e l’industria stanno facendo pressione sulla Nuclear Regulation Authority (NRA) per velocizzare le richieste di autorizzazione per i nuovi reattori, come ad esempio quelli di Sendai, della Kyushu Electric, nella prefettura di Kagoshima, su cui la NRA dovrà pronunciarsi a breve.

Mentre il governo nipponico e la NRA sembrano ignorare la tragica lezione di Fukushima, i problemi sismici tuttora irrisolti e la mancanza di piani di emergenza efficaci, l’opinione pubblica è già orientata ad aumentare l’efficienza energetica e all’espansione delle energie rinnovabili.

Il nucleare è una risposta datata, inaccettabile per i rischi ambientali ed etici che pone: fissare un obiettivo nazionale concreto per l‘efficienza energetica, le energie rinnovabili, e la riduzione di CO2, è l’unica chiave per ridare una spinta energetica.

Fonte: Greenpeace Italia

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