Scrivi

UBS Bank: con fotovoltaico, storage e auto elettrica rivoluzione energetica in arrivo

Con il previsto crollo dei prezzi delle batterie già entro i prossimi 5 anni solare, accumuli e auto elettriche sconvolgeranno il sistema elettrico, avverte la svizzera UBS Bank. La produzione centralizzata andrà sempre più in crisi. L'Italia è il paese in cui i cambiamenti arriveranno per primi. Le utility dovranno reinventarsi ed Enel in questo sarebbe avvantaggiata.

ADV
image_pdfimage_print

Fotovoltaico su tetto, sistemi di accumulo e veicoli elettrici sono il trio di tecnologie che già nei prossimi anni sconvolgerà il sistema elettrico, costringendo le utility a cambiare strategia. Se la grande produzione centralizzata sarà sempre più in difficoltà, le compagnie elettriche potranno trovare nuove forme di guadagno nei servizi ai clienti e nella gestione dell’energia. La nostra Enel tra le compagnie elettriche europee è quella meglio posizionata per questo cambio di strategia e l’Italia è anche il paese in cui migliori sono le opportunità per la diffusione del fotovoltaico in autoconsumo abbinato allo storage e all’auto elettrica. A dirlo in un report, destinato ai suoi clienti/investitori (allegato in basso), è la svizzera UBS Bank, la banca privata più grande del mondo.

Un documento che descrive uno scenario a brevissimo termine in cui l’autoproduzione energetica diventa il perno del sistema elettrico e che lo fa con toni che ci aspetteremmo di trovare più in un report di un’associazione ambientalista che in un briefing destinato al mondo della finanza: “entro il 2025 tutti saranno in grado di produrre e accumulare energia. E questa sarà verde e economicamente competitiva”, spiega la banca, invitando i propri clienti – che le affidano asset per circa 1.500 miliardi di dollari – ad “unirsi alla rivoluzione”. Una visione di cambiamento sicuramente più radicale di quella presentata nel rapporto della IEA che abbiamo illustrato ieri.

Perché sia così fiduciosa nella svolta verso la produzione distribuita UBS lo spiega con vari calcoli e previsioni. Il fotovoltaico – si mostra – anche senza incentivi è spesso già adesso conveniente rispetto all’acquisto dell’elettricità dalla rete. Il costo dei sistemi di accumulo, in particolare della batterie al litio, si prevede, calerà del 50% entro il 2020 e del 75% entro il 2025. I veicoli elettrici già entro 5 anni costeranno tanto quanto quelli con motore a combustione, salvo far risparmiare circa 2000 euro l’anno di carburante per auto e la previsione del report è che questa tipologia di mezzi arrivi a coprire il 10% del parco veicoli europeo entro il 2025.

Ma è soprattutto la combinazione tra le tre tecnologie – solare, batterie ed auto elettrica – che, consentendo di massimizzare l’autoconsumo da fotovoltaico, dà a livello economico la marcia in più che porterà, secondo la banca, ad un boom della generazione distribuita. In paesi come l’Italia e la Germania, con costi dell’elettricità al dettaglio relativamente alti, già ora adottare questo trio di soluzione ha economicamente senso, ma è nel giro di 5-6 anni, con il calo dei prezzi di accumuli e veicoli elettrici di cui sopra, che questa strada diventerà veramente attraente.

Il grafico mostra come al 2020 in Germania optare per il tris FV+storage+auto elettrica farà rientrare dell’investimento (senza incentivi) in meno di 8 anni con un ritorno (ROI) del 7,3 % (UBS ha messo appunto un simulatore scaricabile qui).

In Italia, che secondo la banca è il paese più attraente per il fotovoltaico in autoconsumo, seguita da Germania e Spagna, come si vede dal grafico sotto, il bilancio economico dell’investimento è ancora più attraente: puntando su FV+storage+auto elettrica si ha un ROI superiore al 6% già con i prezzi previsti per il 2017.

Insomma, i fondamentali economici per una massiccia diffusione dell’autoproduzione energetica da FV ci sono. Per non parlare del fatto che il fattore monetario non è l’unico che influenzerà queste scelte: molti consumatori e aziende potrebbero optare per queste tecnologie anche per motivi ideologici o per una questione di immagine: UBS fa l’esempio di Wal-Mart che ha intenzione di alimentare entro il 2020 tutti i suoi punti vendita al 100% a rinnovabili.

In questo contesto le utility tradizionali, avvertono gli analisti, devono ripensarsi. La produzione centralizzata, già ora in parte in crisi, diverrà sempre meno competitiva e la domanda calerà anche perché l’incremento dovuto alla diffusione dei veicoli elettrici (+5% in uno scenario ottimistico con il 20% di auto elettriche sul totale) sarà ampiamente compensato dall’efficienza energetica. Ma per le compagnie elettriche ci saranno anche nuove opportunità: nelle smart grid, nei servizi ai consumatori, nella fornitura di potenza flessibile di back-up tramite piccoli impianti decentralizzati. Campi nei quali le aziende tradizionali dovranno peraltro affrontare la concorrenza anche di nuovi soggetti, a partire dai prosumer, i clienti che sono anche produttori.

In questo contesto saranno avvantaggiate le utility che al momento sono già molto presenti nella distribuzione e nella vendita al cliente finale, rispetto a quelle focalizzate sulla produzione. A farcela, forse meglio delle altre se saprà cogliere le opportunità – prevede UBS – sarà l’Enel come pure la spagnola Iberdrola, mentre tra le aziende automobilistiche che saranno più favorite dalla diffusione dei veicoli elettrici la banca punta su BMW.

Il report UBS “Will solar, batteries and electric cars re-shape the electricity system?” (pdf)

ADV
×