“A seguito dell’approvazione del Decreto Competitività da parte della Camera, rimangono al Governo margini sempre più esigui per evitare la fuga dall’Italia degli investitori esteri e le migliaia di contenziosi che esporranno il nostro Paese a pesanti risarcimenti e bruttissime figure”, così assoRinnovabili, associazione dei produttori, dell’industria e dei servizi per le energie rinnovabili, commenta il ‘si’ della Camera al ddl di conversione del decreto n. 91/2014, che contiene il pacchetto di norme “taglia-bollette”, tra cui lo spalma-incentivi e la norma che obbliga a pagare parte degli oneri di sistema anche sull’elettricità autoconsumata (vedi Dl Competitività, sì della Camera. Su fotovoltaico e catasto impegno del Governo).

In vista della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (con l’ultima approvazione del Senato che avverrà stretto giro), assoRinnovabili ha deciso, insieme a una cinquantina di grandi operatori fotovoltaici, di scrivere alla Commissione europea chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione contro lo Stato italiano per violazione della Direttiva 2009/28/CE che aveva fissato i target europei per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

L’associazione fa sapere che “non appena la norma entrerà in vigore, assoRinnovabili coordinerà i ricorsi delle migliaia di operatori, sia nazionali sia esteri (le adesioni sono già molto numerose), ingiustamente penalizzati da un provvedimento che modifica unilateralmente e retroattivamente i contratti sottoscritti con il GSE”.

In quest’ottica, l’associazione ha individuato due linee d’azione:

  • la prima, a cui parteciperanno gli operatori italiani, mira ad ottenere la dichiarazione di incostituzionalità dello spalma-incentivi, come già segnalato dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Prof. Valerio Onida
  • la seconda, riservata invece agli investitori esteri, dimostrerà che è stato violato il Trattato sulla Carta dell’Energia che tutela gli investimenti nei paesi aderenti (tra cui l’Italia).

“Auspichiamo ancora che il Governo metta riparo all’errore strategico insito nel provvedimento spalma-incentivi – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – Se ciò non avverrà, ricorreremo in tutte le sedi possibili e rappresenteremo tutte le parti coinvolte e danneggiate da questa norma, miope e controproducente. La recente sentenza della Corte Costituzionale Bulgara, che ha annullato una tassa retroattiva del 20% sui ricavi degli impianti fotovoltaici ed eolici, dimostra che la certezza del diritto non può essere stravolta: siamo sicuri che anche la Corte Costituzionale Italiana giungerà alle medesime conclusioni”.

(Da comunicato assoRinnovabili)