‘Spalma-incentivi’, assoRinnovabili denuncia lo Stato italiano alla Commissione europea

  • 7 Agosto 2014

A seguito dell’approvazione del Decreto Competitività da parte della Camera assoRinnovabili ha scritto alla Commissione europea per chiedere l'apertura di una procedura di infrazione contro lo Stato italiano per violazione della Direttiva 2009/28/CE che aveva fissato i target europei per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

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“A seguito dell’approvazione del Decreto Competitività da parte della Camera, rimangono al Governo margini sempre più esigui per evitare la fuga dall’Italia degli investitori esteri e le migliaia di contenziosi che esporranno il nostro Paese a pesanti risarcimenti e bruttissime figure”, così assoRinnovabili, associazione dei produttori, dell’industria e dei servizi per le energie rinnovabili, commenta il ‘si’ della Camera al ddl di conversione del decreto n. 91/2014, che contiene il pacchetto di norme “taglia-bollette”, tra cui lo spalma-incentivi e la norma che obbliga a pagare parte degli oneri di sistema anche sull’elettricità autoconsumata (vedi Dl Competitività, sì della Camera. Su fotovoltaico e catasto impegno del Governo).

In vista della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (con l’ultima approvazione del Senato che avverrà stretto giro), assoRinnovabili ha deciso, insieme a una cinquantina di grandi operatori fotovoltaici, di scrivere alla Commissione europea chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione contro lo Stato italiano per violazione della Direttiva 2009/28/CE che aveva fissato i target europei per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

L’associazione fa sapere che “non appena la norma entrerà in vigore, assoRinnovabili coordinerà i ricorsi delle migliaia di operatori, sia nazionali sia esteri (le adesioni sono già molto numerose), ingiustamente penalizzati da un provvedimento che modifica unilateralmente e retroattivamente i contratti sottoscritti con il GSE”.

In quest’ottica, l’associazione ha individuato due linee d’azione:

  • la prima, a cui parteciperanno gli operatori italiani, mira ad ottenere la dichiarazione di incostituzionalità dello spalma-incentivi, come già segnalato dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Prof. Valerio Onida
  • la seconda, riservata invece agli investitori esteri, dimostrerà che è stato violato il Trattato sulla Carta dell’Energia che tutela gli investimenti nei paesi aderenti (tra cui l’Italia).

“Auspichiamo ancora che il Governo metta riparo all’errore strategico insito nel provvedimento spalma-incentivi – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – Se ciò non avverrà, ricorreremo in tutte le sedi possibili e rappresenteremo tutte le parti coinvolte e danneggiate da questa norma, miope e controproducente. La recente sentenza della Corte Costituzionale Bulgara, che ha annullato una tassa retroattiva del 20% sui ricavi degli impianti fotovoltaici ed eolici, dimostra che la certezza del diritto non può essere stravolta: siamo sicuri che anche la Corte Costituzionale Italiana giungerà alle medesime conclusioni”.

(Da comunicato assoRinnovabili)

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