(Aggiornato ore 13)
La versione dello spalma-incentivi approvata venerdì scorso dal Senato e approdata lunedì alla Camerapotrebbe non essere quella definitiva. Il taglio agli incentivi degli impianti fotovoltaico sopra ai 200 kW, assieme ad un numero di altre norme, potrebbe essere nuovamente modificato da un emendamento governativo
La norma sul fotovoltaico è infatti tra quelle che suscitano le perplessità del Governo che ieri ha annunciato lo stralcio di una ventina di articoli soprattutto per correggere alcune aggiunte del Senato. A rischio di stralcio sarebbe la parte in cui si prevede la possibilità di recessione anticipata dagli incentivi, finanziata da un soggetto economico terzo rispetto all’operatore fotovoltaico e l’ente pubblico, e alla quale i proprietari degli impianti possono accedere partecipando a delle aste. I commi da 7 a 13 dell’articolo in questione, il 26 (sotto il testo come arrivato alla Camera), infatti, saranno soggetti a “valutazione politica” da parte dell’Esecutivo.
La modifica per ora non è confermata: nel pacchetto di emendamenti depositati dall’esecutivo presso le commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera, alle quali è assegnato in sede referente il ddl, non figurano, al momento, emendamenti sullo spalma-incentivi.
Il ddl di conversione del ‘decreto Competitività’in ogni caso dovrà tornare al Senato per una terza lettura. Lettura da effettuare a tempo di record, dato che il decreto deve essere convertito entro il 22 agosto.
Gli stralci proposti dal Governo (bozza aggiornata a ieri sera, pdf)
.gif)
