Ferrante (Green Italia) su spalma incentivi: “la toppa peggiore del buco”

  • 25 Luglio 2014

Duro presa di posizione di Francesco Ferrante di Green Italia sulla versione finale dello spalma-incentivi per il fotovoltaico: "si è calpestato la certezza del diritto nazionale e internazionale e la credibilità del Paese nei confronti degli investitori italiani e stranieri". Ministro Guidi? "Come Dracula presidente dell'Avis".

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Si accavallano le dichiarazioni e i comunicati di esponenti della politica e della società civile e del settore dell’energia in vista dell’approvazione definitiva al Senato dello spalma incentivi inserito nel decreto competitività.

Francesco Ferrante di Green Italia ha detto che “è sconcertante che per il vice ministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti l’emendamento definitivo relativo al cosiddetto ‘spalma incentivi’ approvato dalla Commissioni Industria e Ambiente del Senato migliori la norma. Il Governo fa finta di non vedere che la toppa è peggiore del buco, perché al netto del gioco delle tre carte sui cui ci si è esercitati rimane il fatto che si è calpestato la certezza del diritto nazionale e internazionale e la credibilità del Paese nei confronti degli investitori italiani e stranieri”.

La questione della retroattività in effetti è precedente gravissimo e le prese di posizioni di governi e rappresentanti esteri ne ha spiegato l’importanza nei giorni scorsi. “Per ridurre i danni dello spalma incentivi il Parlamento sperimenta un pasticcio, che – rileva Ferrante – non corregge il vulnus di fondo che è l’affondo sulla retroattività e quindi i ricorsi arriveranno a pioggia, sia da operatori nazionali sia internazionali che esporranno lo Stato Italiano a probabili risarcimenti miliardari”. Con l’emendamento approvato, poi, dice l’esponente del partito dei verdi, “si aggiunge un’opzione per cui si riducono gli incentivi nei primi anni per poi restituire la dote dopo il 2019, affidandone la regolamentazione ad un decreto del ministero dello Sviluppo economico da emanarsi entro il 1 ottobre. Alla luce delle dichiarazioni e delle note posizioni del ministro Guidi è facile ricorrere alla metafora di Dracula presidente dell’Avis. Poi con l’emendamento si sperimenta anche una cartolarizzazione così spericolata da dover inserire un comma in extremis di ‘salvaguardia’, affidando al Mef la verifica che con questa mossa da dilettanti non si vada a sfondare il debito pubblico”.

Per Ferrante l’Italia è l’unico paese democratico al mondo dove chi si vorrebbe caratterizzare come forza politica innovativa non scommette innanzitutto sulla green economy, sulle rinnovabili e l’efficienza, ma si lega mani e piedi alle lobby degli idrocarburi.

Da Senato arriva anche la stroncatura Italia Lavori In Corso (ILIC), cioè gli ex M5S e autospesi: “Il governo usa le energie pulite solo per la propaganda. Ma nei fatti difende le lobby delle fonti fossili. I tagli al fotovoltaico del decreto competitività sono un autogol clamoroso”.

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