Il Senato approva lo spalma-incentivi. Ecco il testo

Lo spalma-incentivi passa al Senato. Dopo un passaggio alla Commissione Bilancio del Senato, che ha apportato piccole limature all'emendamento presentato dai presidenti delle Commissioni Industria e Ambiente, il testo è stato approvato da queste stesse Commissioni per poi passare anche l'esame dell'Aula che lo ha votato.

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Lo spalma-incentivi è stato approvato dalle Commissioni del Senato. Dopo un passaggio alla Commissione Bilancio del Senato che ha apportato piccole limature all’emendamento presentato dai presidenti delle Commissioni Industria e Ambiente, il testo nel pomeriggio è stato approvato da queste stesse Commissioni, per poi passare all’esame dell’Aula.

Le modifiche introdotte dalla Commissione Bilancio non alterano la sostanza della norma: tra le correzioni un intervento sull’opzione di riduzione a scaglioni degli incentivi che ha abbassato di un punto le percentuali dei tagli. Introdotta inoltre una ‘clausola di salvaguardia’ sulla cessione di quote di sussidi ad un soggetto finanziario da selezionare tramite asta.

Tra le modifiche approvate dalle Commissioni, novità parzialmente positive, per l’autoconsumo. Tra le correzioni recepite c’è anche un intervento che corregge la norma che impone di pagare parte degli oneri di sistema anche sull’energia autoconsumata, norma molto controversa che, come abbiamo scritto, scarica eventuali e non ben definiti aumenti di questa quota sui sistemi efficienti di utenza (SEU) che entreranno in esercizio dal 2015.

Si pongono infatti dei limiti proprio a questi aumenti futuri, tra gli aspetti più criticati della misura dato che, nella formulazione del decreto, crea grande incertezza per i progetti ancora da realizzare, con il rischio di frenare la diffusione del fotovoltaico non incentivato. In pratica la modifica approvata dalle Commissioni stabilisce che le eventuali rimodulazioni della quota di oneri da pagare, che saranno effettuate a cadenza biennale, varranno solo per gli impianti non ancora in esercizio al momento in cui gli aumenti verranno deliberati. Inoltre la quota da pagare non potrà salire di più di 2,5 punti percentuali per ogni aggiornamento biennale.

Tra i primi commenti a caldo quello del Coordinamento FREE: “L’emendamento definitivo relativo alla norma cosiddetta spalma incentivi approvata dalla Commissioni Industria e Ambiente del Senato non sana il vulnus gravissimo della retroattività di un provvedimento che non ci fa apparire come Paese serio e affidabile. L’articolo 26 fa persino confusione tra la categoria degli operatori del fotovoltaico e quella delle altre Fer. Sull’opzione 3 per prolungare il meccanismo degli incentivi e sulla nuova opzione della cartolarizzazione degli incentivi nella misura dell’80% presso un operatore finanziario – operazione questa in misura diversa proposta da Free nel passato – ci si affida ad una serie di provvedimenti che emanerà l’Autorità dopo l’approvazione di questo decreto. Siamo in presenza di un meccanismo troppo farraginoso. Non un bel risultato per un Governo che si vanta di semplificare e velocizzare”. 

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