Autoconsumo e oneri di sistema, novità nella conversione del decreto 91

Passa al Senato lo 'spalma-incentivi'. Tra le ultime modifiche al decreto Competitività, in fase di conversione, novità parzialmente positive per il FV in autoconsumo. Tra gli emendamenti approvati alcuni regolamentano i futuri aumenti della quota di oneri da pagare sull'energia autoconsumata.

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Mentre viene approvato dalle Commissioni del Senato il disastroso ‘spalma-incentivi’ inserito nel decreto Competitività, tra le ultime modifiche emergono anche alcune novità parzialmente positive per l’autoconsumo. Tra le correzioni al pacchetto ‘taglia-bollette’, approvate dalle Commissioni Industria e Ambiente del Senato la notte scorsa, c’è anche un intervento che corregge la norma che impone di pagare parte degli oneri di sistema anche sull’energia autoconsumata, norma molto controversa che, come abbiamo scritto, scarica eventuali e non ben definiti aumenti di questa quota sui sistemi efficienti di utenza (SEU) che entreranno in esercizio dal 2015.

A questo riguardo, in uno degli emendamenti approvati (la riformulazione del 24.12 e 24.23), si pongono dei limiti proprio a questi aumenti futuri, tra gli aspetti più criticati della misura dato che, nella formulazione del decreto, ciò crea grande incertezza per i progetti ancora da realizzare, con il rischio di frenare la diffusione del fotovoltaico non incentivato.

In pratica la modifica approvata dalle Commissioni stabilisce che le eventuali rimodulazioni della quota di oneri da pagare, che saranno effettuate a cadenza biennale, varranno solo per gli impianti non ancora in esercizio al momento in cui gli aumenti verranno deliberati. Inoltre, la quota da pagare non potrà salire di più di 2,5 punti percentuali per ogni aggiornamento biennale.

 

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