La smart energy in due chilometri di innovazione e futuro

Un laboratorio in evoluzione: è il progetto ‘2km di futuro’ realizzato dal Gruppo Loccioni. Con Leaf Lab, il primo edificio industriale connettivo in Classe A+ in grado di gestire i flussi e di raggiungere l’autonomia energetica e una micro smart grid peer-to-peer che accumula e distribuisce energia tra gli edifici del Gruppo e della Leaf Community.

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Un laboratorio per la sostenibilità, e non solo energetica; un laboratorio in evoluzione che oggi consente un’autonomia energetica del 55%. Un esempio di modello di collaborazione diffusa sul territorio replicabile altrove. E’ il progetto ‘2km di futuro®’ realizzato dal Gruppo Loccioni. Un’esperienza che nasce con la Leaf Community Loccioni e che si sviluppa negli ultimi sei anni con nuovi progetti e interventi e con collaborazioni tra privato e pubblico. Tra i principali partner principali Enel, Nissan, Samsung SDI e Veneto Banca.

Il nome del progetto nasce proprio dall’adozione da parte della società dei 2 km del fiume Esino che costeggiano la sede principale di Loccioni. Un investimento totalmente privato in collaborazione con il pubblico per mettere in sicurezza e valorizzare l’area fluviale, e anche per riscoprire il fiume come risorsa energetica e culturale.

Su questi due chilometri di fiume si realizza un progetto particolarmente innovativo che nasce appunto dall’originaria Leaf  Community – con la sua Leaf House, la casa ad emissioni zero, i tre edifici industriali, il parco solare, la micro centrale idroelettrica. Si tratta del Leaf Lab, il primo edificio industriale connettivo in Classe A+, in grado di gestire i flussi e di raggiungere l’autonomia energetica. Progettato per essere il centro nevralgico della smart grid che gestisce le informazioni e le diverse allocazioni energetiche, l’edificio è realizzato in simbiosi con l’ambiente circostante sviluppandosi intorno ad uno spazio centrale.

Il Leaf Lab può non solo alimentarsi con energia rinnovabile, ma anche accumularla e utilizzarla a seconda delle necessità, grazie alle tecnologie di accumulo elettrico e termico (presente una vasca di accumulo termico di capacità 450 m³). Energia che, se prodotta in eccesso, può essere condivisa anche con gli altri edifici della Leaf Community. In particolare, sul tetto dell’edificio è stato installato un impianto fotovoltaico da 235 kW, in grado di produrre annualmente 280 MWh. Ci sono inoltre 3 pompe di calore condensate con acqua di falda, con COP superiore a 5 il cui risparmio economico è stimato al 35% rispetto alle pompe di calore condensate ad aria e 55% rispetto all’impiego di caldaie a metano ad alta efficienza.

L’attenzione delle scelte architettoniche e ingegneristiche fin dalla fase progettuale è stata rivolta a coniugare il comfort di chi lo abita durante l’attività lavorativa, all’efficienza dei costi e dei consumi, utilizzando la ventilazione naturale e l’illuminazione naturale (oltre che illuminazione a led), attenendosi al costo di un edificio industriale standard, riducendo le distanze tra luoghi di progettazione e luoghi di produzione.

Cinque oggi sono le microcentrali idroelettriche installate sui due chilometri di fiume, per una produzione totale di 1 GWh all’anno. La leaf community è energeticamente autosufficiente al 55% rispetto al 22% degli inizi, con il 38% di ore di autonomia annua rispetto al 4% precedente e un autoconsumo energetico dell’88%.

La  microgrid è un esempio di rete energetica peer-to-peer che accumula e distribuisce energia tra gli edifici del Gruppo e della Leaf Community, connessi all’interno dei ‘2 kilometri di futuro’. È costituita dall’integrazione di due reti complementari: si generano, distribuiscono, regolano e misurano non solo i flussi elettrici, ma anche quelli termici. È un sistema locale che fa perno sui vantaggi della diversificazione e dell’integrazione delle fonti rinnovabili, per renderle più affidabili, e su quelli della riduzione delle emissioni di CO2.

La gestione dei consumi e l’allocazione dell’energia tra i singoli edifici è possibile grazie ai sistemi di accumulo elettrico che utilizzano la tecnologia Samsung SDI agli ioni di litio (vedi foto a destra), e quelli ad accumulo termico.

Elemento fondamentale per il funzionamento della microgrid, è l’infrastruttura informatica su banda larga (fibra ottica). Grazie al MyLeaf, una suite sviluppata dallo stesso Gruppo Loccioni, si può gestire e monitorare in tempo reale lo stato della rete.

La rappresentazione dei dati di produzione e consumo energetico della microgrid è alla base di Tissue, l’interfaccia sviluppato sempre dal team Loccioni per visualizzarne dati complessi e flussi energetici, dandogli forma e colore, rendendoli facilmente comprensibili. È possibile stimare il livello dei consumi e di produzione energetica dagli impianti fotovoltaici e micro idroelettrici. Valutando questi dati al costo corrente, è possibile ottimizzare la strategia di controllo di accumuli e consumi, al fine di minimizzare i costi.

La microgrid diventa così smart microgrid, coordinando e mettendo in comunicazione le varie componenti messe a rete. L’utente finale diventa così sempre più prosumer, assumendo un ruolo determinante nel mercato energetico, interagendo attivamente con la rete elettrica nazionale, acquistando e producendo energia.

Nella microgrid si inserisce anche un’area di sperimentazione per la mobilità elettrica diffusa con infrastrutture di ricarica intelligente Enel. In questo caso gli stessi mezzi elettrici possono diventare all’occorrenza sistemi di accumulo. Partner è qui la Nissan che produce, ed è un caso di perfetta omonimia e sinergia con Loccioni, la vettura elettrica LEAF, (Leading, Environmentally-friendly, Affordable, Family car). Con Enel è in corso anche un progetto per la gestione della seconda vita delle batterie dei veicoli, da utilizzare come accumuli diffusi all’interno della micro-grid.

I risultati del progetto non sono solo tecnologici. In 6 anni i giovani assunti sono 220, 36000 sono i visitatori da tutto il mondo, 13 milioni di euro di investimenti sul territorio, 18 enti e più di 100 imprese del territorio coinvolti, più alcuni leader di mercato, che hanno avuto lavoro dal progetto.

L’impresa vive e prospera se vitale e prospero è il territorio che abita ed è sua responsabilità e interesse fare in modo che lo sia. Non ci sono confini, cancelli, recinzioni: l’impresa è aperta perché parte integrante di un sistema più grande da cui può prendere e a cui deve dare. Con 2km di futuro® vogliamo dimostrare che è possibile mettere in equilibrio profitto e valori, interessi privati e bene comune, risparmio energetico e miglioramento del comfort. Mi piace pensare alla micro-grid che abbiamo realizzato come ad una nuova forma di mezzadria: valorizziamo le risorse naturali perché abbiamo interesse a raccoglierne i frutti, ma nello stesso tempo miglioriamo la situazione della comunità e ci occupiamo del bene comune.” Sono le parole di Enrico Loccioni, il Presidente del Gruppo Loccioni.

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