Spama-incentivi, Ambasciatore britannico scrive al Senato: “neutralizzate retroattività”

  • 14 Luglio 2014

La lettera dell'ambasciatore del Regno Unito, Christopher Prentice, al Presidente della Commissione Industria Senato, Massimo Mucchetti: "Una misura retroattiva come quella descritta nell’art.26 minerebbe la reputazione dell’Italia e potrebbe avere conseguenze negative per altri settori".

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L’ambasciatore del Regno Unito, Christopher Prentice, ha scritto il 7 luglio una lettera ufficiale (pdf) al Presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, in relazione all’esame del decreto-legge competitività sottoposto alle Commissioni riunite X e XIII e delle preoccupazione degli investitori britannici relativi allo spalma-incentivi per il fotovoltaico.

Sappiamo che nelle ultime settimane molte comunicazioni ufficiali di questo tenore da parte di Fondi di investimento esteri e di altre Ambasciate sono arrivate soprattutto al Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Oggetto: Esame del Decreto Legge recante “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti  derivanti dalla normativa europea” (S.1541)

Egregio Presidente Mucchetti, 

Una larga parte degli impianti fotovoltaici in Italia è di proprietà di investitori esteri provenienti dal Regno Unito. 

Le disposizioni contenute nell’articolo 26 del Decreto Legge in oggetto prevedono cambiamenti retroattivi alla remunerazione di alcune categorie di impianti fotovoltaici. Tali cambiamenti rischiano di avere conseguenze negative per l’Italia come destinazione di investimenti esteri.

La principale preoccupazione del Regno Unito è il potenziale impatto sulla fiducia degli investitori. Tra gli investitori nel settore solare in Italia, ci sono fondi di private equity e infrastrutturali, fondi pensione e fondi sovrani che hanno fatto investimenti significativi a lungo termine basati su un quadro normativo stabile e prevedibile. Una misura retroattiva come quella descritta nell’articolo 26 ridurrebbe significativamente i loro rendimenti, minerebbe la reputazione dell’Italia, e potrebbe avere conseguenze negative per altri settori.

Qualora le misure proposte venissero ratificate nella loro forma attuale, ritengo che diventerebbe più difficile assolvere ad uno dei nostri obiettivi principali: convincere investitori esteri ad investire in progetti infrastrutturali e di sviluppo in Italia.

La esorto dunque a considerare questi potenziali impatti nell’esame del Decreto Legge da parte della Commissione da Lei presieduta, ed ad  adoperarsi per apportare le modifiche necessarie in modo da ridurre o neutralizzare i provvedimenti retroattivi.

RingranziandoLa sin d’ora per la disponibilità e la cortesia, rimango a Sua disposizione per eventuali chiarimenti ed approfondimenti.

Cordiali saluti,

Christopher Prentice

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