Aggiornato contatore rinnovabili elettriche: cosa succederà raggiunto il tetto di spesa?

E' stato aggiornato al 31 maggio il Contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici: siamo a 5,079 miliardi di euro. La legge prevede la fine degli incentivi al raggiungimento di quota 5,8 miliardi. Ma dal Ministero dello Sviluppo Economico la promessa che non si abbandonerà il settore.

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E’ stato aggiornato al 31 maggio 2014 il Contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici: siamo a 5,079 miliardi di euro, 42 milioni in più rispetto all’ultimo aggiornamento, risalente al 28 marzo.

Raggiunto il tetto di 5,8 miliardi, salvo novità, verrà chiuso l’accesso agli incentivi. Nei mesi scorsi aveva destato preoccupazione, la previsione sull’esaurimento delle risorse fatta da Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy & Strategy Group e confermata da Francesco Sperandini, direttore operativo del GSE, secondo la quale il tetto dovrebbe essere toccato già nei primi mesi del 2015.

Si è spiegato che i 5,8 miliardi saranno probabilmente raggiunti prima di quanto previsto in precedenza, oltre che per gli stanziamenti per registri e aste in corso, anche per la discesa del PUN, il prezzo dell’elettricità all’ingrosso (alla quale, ironia della sorte, proprio le rinnovabili hanno contribuito). Ciò perché, essendo una parte degli incentivi a tariffe fisse omnicomprensive, più cala il prezzo di vendita dell’elettricità, maggiore sarà la quota da integrare attingendo dal ‘monte incentivi’.

Se la politica non introdurrà nuove forme di sostegno, dunque, da inizio 2015 le rinnovabili (non FV) potrebbero affrontare un salto nel buio con un probabile stop. Ma dal governo una promessa di non abbandonare il settore, per quanto vaga, è arrivata.

A tranquillizzare parzialmente gli operatori è stato il MiSE: “Alcuni commentatori – ha rimarcato il viceministro De Vincenti in un’audizione parlamentare a inizio giugno – hanno lanciato l’allarme sulla possibilità che il tetto di 5,8 miliardi di euro sia raggiunto entro l’anno, per effetto di due cause: l’impegno di spesa che conseguirà alla terza procedura di aste e registri e il concomitante (e atteso) calo del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (…). Al momento, l’allarme pare eccessivo. In ogni caso, terminato questo primo periodo di applicazione delle nuove modalità di incentivazione, subito dopo l’estate si tireranno le somme e si valuterà il da farsi per il futuro, consapevoli che non possiamo e non vogliamo fermare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma che comunque è doveroso continuare a favorirne il calo dei costi e l’integrazione nei mercati, peraltro in linea con i nuovi orientamenti europei sul tema …”.

 

 

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