Rinnovabili in Germania: innovazione e occupazione. Ma è in arrivo la revisione della EEG

Tra brevetti, investimenti e occupazione le rinnovabili in Germania hanno dato vita ad un settore molto dinamico e innovativo. Nel 2013 hanno creato lavoro per 371.400 persone (10% in meno sul 2012). Sicuramente la legge sulle rinnovabili ha dato stabilità, ma la sua imminente revisione, forse in vigore dal 1° agosto, non nasce sotto i migliori auspici.

ADV
image_pdfimage_print

I recenti dati dell’ufficio brevetti tedesco (DPMA) parlano chiaro: nonostante la crisi economica e situazioni legislative non sempre favorevoli, il settore tedesco delle rinnovabili si rivela estremamente dinamico e innovativo. Nel 2013 sono state 2000 le registrazioni di brevetti da parte di aziende del settore. Certo, non un numero da record come l’anno precedente che ne ha viste 2200, ma sicuramente ben più alto del triennio 2007-2010 in cui si registrarono in media 1000 brevetti all’anno.

Con più di 900 brevetti la tecnologia solare è in cima alla lista. Il settore negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una forte diminuzione dei costi dei moduli fotovoltaici e con un notevole ridimensionamento nel numero delle nuove installazioni, ma non si è fatto mancare le idee. Secondo l’ufficio brevetti le aziende tedesche si sono concentrate sull’innovazione di centrali termiche di grosse dimensioni. Molti i brevetti di origine tedesca, per lo più di imprese di medie dimensioni; una parte viene anche dall’estero, ad opera di grandi aziende coreane, giapponesi e statunitensi.

A ruota segue il settore dell’eolico con ben 800 brevetti registrati nel 2013. Qui sono le tecnologie legate ai rotori, all’integrazione dell’energia in rete, agli impianti off-shore e all’accumulo i temi su cui ruota la maggior parte dei brevetti. Per la tecnologia a biogas, le aziende si concentrano soprattutto sul miglioramento della qualità del prodotto ottenuto. In tutti i casi si registra un notevole interesse per l’integrazione di più tecnologie perché sono in molti a pensare che la Germania riuscirà a raggiungere la sua indipendenza energetica basata sull’approvvigionamento rinnovabile solo sviluppando l’integrazione delle diverse tecnologie esistenti. Ecco allora sistemi che integrano diverse tecnologie e fonti. Nel grafico il numero di brevetti legati alle tecnologie rinnovabili in Germania negli anni 2005-2013 (Fonte: DPMA e AEE).

Legenda: Tutte le rinnovabili (verde); Solare (giallo); Eolico (azzurro); Geotermia, Biogas, Biomasse (rosso); Idroelettrico, moto ondoso e maree (blu)

Il sistema d’incentivazione e la legislazione tedesca (Erneuerbare Energie Gesetzt – EEG) hanno sicuramente avuto un ruolo fondamentale in questo sviluppo. Il settore ha dimostrato che con un quadro legislativo stabile e chiaro si possono superare le sfide che la transizione energetica pone, trovando soluzioni adeguate, con una innovazione che procede a ritmi serrati molti dinamici, più che in altri comparti.

Philipp Vohrer, CEO dell’Agenzia tedesca per le Energie Rinnovabili (AEE) afferma: “Questo dinamismo e questa forza innovativa non si autosostengono. Occorre sempre un contesto legislativo e culturale che ne premi le esternalità positive su clima e ambiente”. Soprattutto quando l’alternativa non rinnovabile continua a ricevere sussidi più o meno diretti, aggiungiamo noi.

Ma vi è dell’altro a confermare il peso delle energie rinnovabili sull’economia tedesca. Un’analisi pubblicata a maggio 2014 (pdf in tedesco) dal Ministero dell’Economia analizza l’occupazione creata nel settore rinnovabile. Nel 2013 tutte le attività legate al settore delle rinnovabili (impiantistica, manutenzione e assistenza, produzione di biomasse, ricerca, amministrazione) hanno dato lavoro a 371.400 persone (erano 160.000 nel 2004). Di queste, il 74% (267.400) sono state occupate nel segmento della produzione di energia elettrica, il 19% (70.100) nella produzione di calore e il 7% nel settore biomasse. Come negli anni precedenti, anche dal punto di vista occupazionale domina dunque il segmento della produzione elettrica.  

Questi dati confermano che le rinnovabili sono un motore economico per la nazione. Tuttavia va ricordato che nel 2012 le persone occupate erano 399.800, circa il 10% in più rispetto al 2013. Secondo queste analisi, che vengono condotte ormai da 8 anni, nel 2013 si è registrata per la prima volta una diminuzione degli addetti, oltre che degli investimenti.

A farne le spese è stato soprattutto il fotovoltaico che ha visto letteralmente dimezzarsi l’occupazione (da 100.300 a 56.000 gli occupati). L’unico settore che ha avuto crescita nel lavoro è stato l’eolico, sia off shore, che on shore (vedi tabella).

Le prospettive? Sicuramente il settore in Germania dovrà riorientarsi poiché, se la modifica della legge sulle rinnovabili, attualmente in discussione, si confermerà per molte tecnologie vi saranno degli ostacoli rilevanti. Per il fotovoltaico ad esempio, la proposta definisce un limite di nuova potenza installata di 2,5 GW/anno, molto meno di quanto realizzato negli ultimi anni. Si può quindi prevedere che anche il mercato interno diminuirà negli anni a venire, in controtendenza con quanto certamente avverrà a livello globale. Anche per il settore del biogas le prospettive di questo studio non sono proprio rosee. La flessibilità del mercato interno sarà un importante campo di investimenti per le aziende tedesche, che però già negli ultimi anni hanno intensificato la loro attività all’estero. Questa tendenza continuerà. L’Europa probabilmente rimarrà per il prossimo futuro il mercato estero più importante per le aziende tedesche, che guardano con particolare interesse a Francia e Regno Unito. L’eolico e la produzione di calore da biomasse dovrebbero rimanere comparti relativamente stabili.

Cosa accadrà nel prossimo futuro del mercato domestico delle rinnovabili dipenderà da quale sarà l’aspetto definitivo della revisione della legge che dovrebbe vedere la luce il prossimo 11 luglio ed eventualmente entrare in vigore dal primo agosto.

Lo studio Ministero dell’Economia prevede intanto che negli anni a venire saranno soprattutto due gli sbocchi occupazionali in Germania nel settore rinnovabile: il mantenimento del parco esistente (O&M) e l’innovazione nel campo dell’integrazione delle tecnologie.

ADV
×