Elettrificazione dei consumi, nuova tariffa e pompe di calore

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Livello tecnologico raggiunto dalle pompe di calore, criticità, nuova tariffa D1 e integrazione con altre tecnologie. Intervista a Walter Grattieri, Direttore del Centro di competenza per le pompe di calore di RSE, che sarà pubblicata all’interno Speciale ‘Pompa di calore elettrica per la climatizzazione domestica’ in uscita la prossima settimana.

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Parliamo di sviluppo tecnologico e di potenzialità applicative delle pompe di calore con Walter Grattieri, Direttore del Centro di competenza per le pompe di calore di RSE. Il Centro ha l’obiettivo di promuovere l’uso razionale delle pompe di calore, mediante l’elaborazione e la diffusione di informazioni indipendenti sulle prestazioni effettive degli impianti, anche attraverso il monitoraggio sul campo. L’intervista sarà pubblicata all’interno Speciale “Pompa di calore elettrica per la climatizzazione domestica” online la prossima settimana.

Dottor Grattieri, nella attività di ricerca di RSE nel campo elettro-energetico quali novità e miglioramenti avete riscontrato negli ultimi anni nello sviluppo tecnologico delle pompe di calore in commercio?

L’analisi del funzionamento di impianti esistenti ha permesso a RSE di ottenere dati molto interessanti in relazione alla presunta criticità delle macchine che ricorrono all’aria come fonte di energia, riscontrando che grazie ai miglioramenti introdotti dai costruttori in questi ultimi anni, gli episodi formazione di brina sulla superficie dell’evaporatore non rappresentano più un fenomeno rilevante nel bilancio energetico della macchina.

A proposito di criticità, invece, quali sono quegli aspetti che richiederebbero ancora una messa a punto?

La produzione di acqua calda sanitaria, le logiche sulla tempistica di produzione dell’acqua calda sanitaria e la gestione degli ausiliari sono tra gli aspetti più critici e sottovalutati.

In quali circostanze climatiche, progettuali ed economiche consiglierebbe ad una famiglia l’installazione di una pompa di calore elettrica per la climatizzazione?

La pompa di calore elettrica si giustifica per edifici con domanda di climatizzazione a ciclo annuo, situati in località con inverni non particolarmente rigidi. Ad esempio un limite approssimativo, da valutare caso per caso, può essere rappresentato dai comuni appartenenti alla zona climatica E con non più di 2500 gradi/giorno di riscaldamento. E poi utenze con una significativa richiesta di condizionamento. In queste condizioni con una sola macchina di tipo reversibile, anziché due (caldaia + condizionatore), è possibile raffrescare l’abitazione in estate e riscaldarla in inverno, in modo efficiente, con un’impiantistica semplificata a costi ragionevoli.

Qual è la sua opinione sulla tariffa elettrica flat, come la D1, non progressiva all’aumentare dei consumi, applicata alle pompe di calore?

Per tanto tempo abbiamo sottolineato come un regime tariffario di tipo progressivo, applicato ad un solo vettore energetico, l’elettricità, in concorrenza con altri come metano o GPL, vanifica ogni sforzo di promuoverne un maggiore utilizzo in tutti i casi in cui questo comporta un risparmio di energia primaria. Infatti, malgrado i benefici sociali derivanti dal minor consumo di energia, dal punto di vista economico una tariffazione progressiva rende meno interessante, o addirittura controproducente, per il consumatore finale l’uso efficiente di energia elettrica in sostituzione dei combustibili. Per questo motivo non possiamo che plaudire all’iniziativa presa dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, di avviare una sperimentazione su una nuova tariffa che non sia penalizzante per l’efficienza energetica.

L’integrazione tra tecnologie solari e pompe di calore è una strada da percorrere? Quali sono gli aspetti da valutare con più attenzione?

L’integrazione può avere sicuro interesse nella prospettiva dell’indipendenza energetica, perseguita mediante la massimizzazione del ricorso alle fonti rinnovabili. Non va però trascurato il fatto che ogni miglioramento è ottenuto a costi marginali crescenti.

Ritiene che sia auspicabile una sempre maggiore elettrificazione dei consumi nazionali per il riscaldamento e con quali strategie e incentivi?

L’efficienza di conversione primaria del parco di generazione elettrica è in costante aumento. Lo stesso mix di fonti vede crescere la quota rappresentata dall’energia rinnovabile. Una maggiore elettrificazione dei consumi rende ragione del fatto che gli usi finali dell’energia elettrica risultano e risulteranno sempre più compatibili, anche a livello globale, con la tutela dell’ambiente, salvaguardia peraltro già garantita a livello locale, grazie all’assenza di emissioni nel luogo di consumo.

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