Spalma-incentivi, l’allarme a Comuni e proprietari terrieri: “a rischio affitti, convenzioni e tributi”

  • 30 Giugno 2014

Le imprese, messe in ginocchio dagli effetti di una eventuale conversione in legge del decreto che contiene la norma spalma-incentivi, potrebbero ridurre convenzioni, tributi comunali e canoni di affitto concordati in precedenza con i Comuni e con i proprietari dei terreni su cui sono installati gli impianti. L'avvertimento è di assoRinnovabili.

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Oltre a minare la salute della green economy made in Italy, il decreto spalma incentivi, che interessa ben 11mila MW dei 18 mila MW di potenza fotovoltaica installata in Italia, rappresenta un grave pericolo anche per tutti i Comuni che ospitano impianti fotovoltaici e per i proprietari dei terreni su cui sono installati.

L’allarme arriva da AssoRinnovabili, che ha scritto all’ANCI (Associazione Nazionali Comuni Italiani), a Coldiretti, a Confagricoltura e a Federfondiaria per chiedere un supporto nelle azioni che avvierà per impedire la conversione in legge del decreto spalma incentivi.

“Aggiungendosi a una serie di provvedimenti di natura normativa, fiscale e regolatoria che nell’ultimo anno e mezzo hanno già eroso in modo considerevole i ricavi dei produttori di energia da fonte fotovoltaica – ricorda il presidente dell’assciazione, Agostino Re Rebaudengo – la norma, qualora fosse convertita in legge, renderebbe molto probabile il rischio di numerosi default aziendali, con le imprese che si vedranno costrette a ridurre drasticamente i corrispettivi relativi alle obbligazioni assunte nei confronti dei Comuni (convenzioni e tributi comunali) e dei soggetti che hanno ceduto il diritto di superficie (canoni di affitto)”.

 

 

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