Spalma-incentivi. Guidi: “possibili correzioni in Parlamento”

Il ministro dello Sviluppo Economico difende le misure, ma apre a possibili modifiche da parte delle Camere. Decreto in Gazzetta Ufficiale probabilmente già oggi: “è questione di ore”. Intanto pubblichiamo la versione più aggiornata del provvedimento, che mantiene le norme più controverse su incentivi al fotovoltaico e autoconsumo.

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“Si vedrà cosa decideranno le Camere. Non posso escludere miglioramenti o correzioni. Ma ci tengo a ribadire che questa operazione, come questo governo ha fatto su Irap e Irpef, ha un obiettivo di redistribuzione: qualche sacrificio per chi in questi anni ha goduto di extra benefici per favorire una fascia di imprese che paga dal 30 al 50% in più rispetto ai concorrenti europei. Nel dettaglio ricordo poi che le riduzioni interesseranno solo il 4% degli impianti che beneficiano del 60% degli incentivi totali, in pratica 8mila operatori su 200 mila. Per tutti invece ci saranno una serie di vantaggi in termini di semplificazioni sui nuovi impianti”.

E’ questa la risposta che il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, dà in un’intervista pubblicata sul Sole24Ore di oggi in cui si chiede se, vista la valanga di ricorsi in arrivo, sullo spalma-incentivi sarà possibile una mediazione in Parlamento. Il decreto, annuncia il ministro, sarà presto in Gazzetta: “questione di ore”.

Dunque, al più tardi domani mattina dovremmo conoscere la versione definitiva. In quella più recente, che alleghiamo qui in basso, permane sostanzialmente immutata la norma sull’autoconsumo, che come abbiamo segnalato azzopperebbe, con l’incertezza, i nuovi business model, mentre tutela le reti privati esistenti. Unica modifica, la quota di oneri da pagare sull’energia autoconsumata che sarà (fino ad eventuali aumenti previsti dal 2016) del 5% anche per i nuovi sistemi incentivati mentre sparisce la parte in cui si prevedeva che in futuro gli impianti non incentivati debbano comunque pagare meno rispetto a quelli incentivati.

Riguardo allo spalma-incentivi, rispetto a quanto scritto in precedenza, viene abbassata dal 10 all’8% la decurtazione degli incentivi che subirà chi non aderirà alla rimodulazione.

La versione più recente del decreto (pdf)

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