Taglia-bollette contro imprese, famiglie e clima. Le voci di Legambiente, PD e GreenItalia

  • 15 Maggio 2014

Lo spalma-incentivi, obbligatorio e retroattivo per il fotovoltaico, gli oneri di sistema da pagare, in parte, anche sull'energia autoconsumata e la possibilità di avere prezzi negativi in Borsa sono fonte di preoccupazione per gli operatori. Le posizioni di Legambiente, del Pd e di GreenItalia sul tema.

ADV
image_pdfimage_print

Dovrebbe produrre risparmi per 1.900-2.900 milioni di euro su base annua, due terzi dei quali andrebbero a beneficio delle sole bollette delle PMI. Parliamo ancora del pacchetto di riforme del Ministero dello Sviluppo Economico, volto alla riduzione del 10% della bolletta elettrica delle PMI. Tra i provvedimenti ventilati, in particolare lo spalma-incentivi obbligatorio e retroattivo per il fotovoltaico, e l’imposizione (parziale) di oneri sistema anche sull’energia autoconsumata stanno preoccupando fortemente gli operatori (si veda questo commento che abbiamo pubblicato oggi) e sucitando allarme anche tra le associazioni e qualche politico.

Secondo Legambiente, “i contenuti del provvedimento che il governo dovrebbe approvare nei prossimi giorni, per mantenere la promessa di riduzione del 10% delle bollette alle piccole e medie imprese, vanno in una direzione esattamente contraria agli interventi di cui il Paese avrebbe bisogno“, dichiara il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini. “Cambiano i Governi ma non le scelte contro le fonti rinnovabili. Le proposte del ministro Guidi che dovrebbero consentire di tagliare le bollette delle piccole e medie imprese sembrano avere come unica prospettiva, quella di fermare la crescita delle rinnovabili e di aiutare i grandi gruppi energetici in crisi“.

Legambiente sottolinea, infatti, come questa riduzione delle bollette per le piccole e medie imprese genererebbe vantaggi, anche in termini di riduzione delle bollette, di gran lunga inferiore di quelli possibili con una seria strategia di efficienza energetica che riguardasse sia i consumi elettrici che quelli termici e attraverso interventi capaci di spingere l’autoproduzione da fonti rinnovabili. A confermare quanto le rinnovabili siano oggi la prospettiva energetica più interessante per il Paese sono del resto i dati della produzione del mese di aprile, che hanno raggiunto il record di 43,7% della domanda di elettricità.

Chiediamo al Governo di fermare un provvedimento sbagliato nel merito delle scelte e nel messaggio che viene inviato alle famiglie e alle imprese – continua Edoardo Zanchini – perché l’Italia avrebbe tutto l’interesse a investire nelle rinnovabili per ridurre importazioni di fonti fossili e spesa energetica. Tutti condividiamo la necessità di ridurre la spesa energetica, e per questo riteniamo non accettabile che si scelga una strada che va solo nella direzione degli interessi dei grandi gruppi energetici legati alle fonti fossili“.

Legambiente, quindi, propone al Governo Renzi di aprire finalmente un confronto sul futuro energetico del Paese per incentrarlo su una prospettiva di economia low carbon e di generazione distribuita da fonti rinnovabili e efficienti. Perché in questa direzione occorre spingere, e non fermare come propone il Decreto, l’autoproduzione da fonti rinnovabili, attraverso interventi che permettano lo scambio sul posto, la gestione di reti e la vendita diretta di energia da parte di cooperative e Esco oltre a interventi trasparenti sui tanti sussidi fossili o impropri in bolletta su cui il Decreto prova a di intervenire senza il necessario coraggio“. “Servono interventi che aiutino imprese e famiglie a investire nell’efficienza e nell’autoproduzione di energia attraverso le fonti rinnovabili – conclude Zanchini – una direzione di questo tipo non solo determinerebbe risultati immediati in termini di riduzione di spesa energetica e importazioni, ma permetterebbe anche di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in Italia“.

Anche il Partito Democratico, con i parlamentari Vaccari e Cominelli, si “preoccupa per l’ipotesi di far pagare chi investe”. “Purtroppo le nostre preoccupazioni su un provvedimento del governo ‘spalma incentivi’ per le rinnovabili trovano conferme in alcune indiscrezioni apparse sulla stampa. Desta più di una perplessità il fatto che si andrebbe ad intervenire in maniera retroattiva, prolungando obbligatoriamente il periodo di incentivazione. Il che significherebbe, per alcuni, dover rinegoziare gli investimenti con le banche, per altri andare incontro a una crisi“, dichiarano i parlamentari del Pd Stefano Vaccari e Miriam Cominelli. “Preoccupa inoltre – proseguono i due parlamentari – l’ipotesi di far pagare a chi investe nelle rinnovabili gli oneri di sbilanciamento, dando vita a un’ennesima tassa sulle rinnovabili. Certo, non tutti gli interventi ipotizzati vanno nella direzione sbagliata, ma quelli principali, a nostro avviso, andrebbero a porre un brusco freno allo sviluppo del sistema delle rinnovabili. Ci auguriamo che il Ministero dello Sviluppo Economico apra un confronto con tutte le forze in campo“.

Francesco Ferrante di GreenItalia Verdi Europei afferma che il “governo colpisce famiglie che hanno investito in fotovoltaico per autoconsumo”. “E’ una scelta intollerabile quella che vuole fare il Ministro Guidi, in perfetta continuità con Scajola, Romani, Passera e Zanonato, di fare cassa colpendo le famiglie che hanno fatto la scelta virtuosa ed ecosostenibile di investire i propri risparmi in un impianto fotovoltaico per risparmiare sulla bolletta energetica e di colpire quelle imprese innovative stracciando in maniera retroattiva contratti veri e propri. Togliere alle famiglie e alle imprese delle rinnovabili non aiuterà affatto le piccole e medie imprese come invece il Governo vorrebbe far credere; ci auguriamo davvero che al Ministero dell’Ambiente si attrezzino per sventare quest’ennesima mazzata alle rinnovabili, proprio nel momento in cui le stesse si affermano come l’unico futuro possibile del nostro mercato energetico“, ha detto Ferrante.

Il candidato al Parlamento europeo, in merito alle indiscrezioni sulle intenzioni del Governo per tagliare il costo della bolletta del 10%, aggiunge che “oltre ai 900 milioni di euro da recuperare tramite il ‘famigerato’ spalma-incentivi obbligatorio e retroattivo per il fotovoltaico, il Governo ha messo nel mirino il cosiddetto autoconsumo, ovvero i consumatori connessi a reti private (Riu, Seu, Seseu) che sono esentati dal pagamento degli oneri generali di sistema per la quota di energia prodotta e autoconsumata. Si vuole colpire chi ha investito, magari attingendo a risparmi o chiedendo un mutuo, nell’innovazione, anticipando quello che dovrebbe essere il futuro, ovvero case intelligenti che producono e consumano la propria energia. Si continuano a lasciare in piedi intollerabili sostegni alle fonti fossili, per miliardi di euro, e si sceglie di colpire con scientifica precisione il settore delle rinnovabili. Noi che siamo in favore della green economy e delle energie verdi e alternative ci opporremo con forza a questo ennesimo scippo a danni delle aziende e delle famiglie”.

ADV
×