La politica assente da Solarexpo, con pochissime eccezioni

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I politici sono spesso assenti quando un importante settore industriale si presenta al pubblico, a meno che non sia garantita loro una buona copertura mediatica. Eppure sarebbe molto istruttivo. Il caso tipico è la Fiera. Anche Solarexpo non è da meno ed era così anche ai tempi d'oro. I commenti dei soli due politici presenti a Fiera Milano.

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La politica come al solito è spesso assente quando il tessuto imprenditoriale o un settore industriale si presenta al pubblico. Il caso tipico è la Fiera. Li vediamo solo quando è garantito loro un ritorno mediatico di una certa importanza. E’ un circolo vizioso: Tv e radio di norma preferiscono coprire questi eventi quando è previsto che il big della politica o del governo faccia capolino. Lo sappiamo, va spesso così. Eppure sarebbe molto istruttivo per loro, che ignorano sistematicamente realtà imprenditoriali e storie aziendali di successo di questo paese, ricco di idee e di innovazioni … nonostante gli ostacoli.

Potrebbe essere anche un’utile esperienza ‘politica’, non fosse altro per capire cosa bolle in pentola, conoscere alcuni problemi che specifiche piccole e medie imprese si trovano ad affrontare e, magari evitare di appoggiare, anche a propria insaputa, leggi devastanti per questi comparti. E provare così a comprendere, e pure in poco tempo, alcuni nuovi mercati che potrebbero favorire quel rilancio dell’economia di cui molti si riempiono la bocca. Rinnovabili, efficienza energetica e green economy scontano questa assenza e poi i risultati si vedono. A Solarexpo, tranne casi sporadici, è sempre stato così: quando c’erano 8 padiglioni e 75mila presenza e quest’anno, con un padiglione e 15mila visitatori.

Tra i corridoi della Fiera abbiamo incontro due soli politici habituè del settore (ci scusiamo se qualche ‘timido’ esponente della politica ci è sfuggito): Francesco Ferrante, candidato per GreenItalia alle Europee (ed ex Pd) e Gianni Girotto, senatore del M5S.

Ferrante ci ha detto: “L’edizione 2014 di Solarexpo ha restituito una fotografia del settore con contraddizioni davvero paradossali. Da un lato l’evidente sofferenza di tutte le rinnovabili e in particolare del fotovoltaico che ha dovuto subire l’attacco ripetuto da governi di destra, di sinistra, tecnici e che ancora oggi deve difendersi dalle minacce di ‘spalma-incentivi’ e di aumenti fiscali; dall’altra la certificazione che questo settore non è più una nicchia, se solo si pensa che ad aprile il 49% dell’energia elettrica prodotta in Italia proveniva da rinnovabili. Quando la politica smetterà di mettere i bastoni tra le ruote e riuscirà invece a offrire le condizioni giuste di sviluppo sarà sempre troppo tardi

Girotto, che ha anche filmato una serie di interviste agli operatori del settore presenti in fiera, ci ha raccontato di aver passato tre giorni a Solarexpo-The Innovation Cloud. “Ho parlato con centinaia di imprenditori e operatori – ha detto – che continuano a lavorare tra crescenti difficoltà in un settore che rappresenta ‘matematicamente’ il futuro. Matematicamente perché qualsiasi altra fonte è destinata ad esaurirsi e a salire di prezzo man mano che viene consumata. In Italia, una politica nel migliore dei casi miope e nel peggiore corrotta, continua a piegarsi agli interessi delle lobby del fossile. Nell’ultimo anno si è spinta ad ostacolare le rinnovabili con una serie di misure penalizzanti. A parte gli innegabili effetti negativi su ambiente, e quindi sanitari, sostenere le fossili anziché le rinnovabili significa ostacolare la creazione di intere filiere industriali high-tech che possono investire sul mercato interno e su quello internazionale che si sta sviluppando in misura esponenziale. Vogliamo lasciare tali opportunità agli altri paesi o proviamo a dare una mano alle nostre aziende per creare business e occupazione in un settore che sarà certamente il futuro?”.

Probabilmente tutti noi dell’informazione di settore nei prossimi anni dovremmo lavorare di più e meglio per far capire alla distratta classe politica, locale e nazionale, che questa è la strada, che questo è il settore su cui puntare.

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